Il vero protagonista di Star Wars: Gli ultimi Jedi è senza dubbio il regista Rian Craig Johnson, 43 anni, originario del Maryland, ma trasferitosi in tenera età a San Clemente, in California, dove è cresciuto. Perché sarebbe il “primo attore”, metaforicamente parlando, dell'ottavo film della saga creata da George Lucas? I motivi sono tanti e proviamo rispondere facendo leva anche sull'intervista che Johnson ha rilasciato recentemente al The New York Times.
La sua carriera cinematografica non è stata certo folgorante. Dopo la maturità, ha frequentato la Scuola di Arti Cinematografiche della Southern California University, finendo i suoi studi nel 1996.
Ha poi realizzato il suo primo film, dal titolo Brick, nel 2005, con protagonista con Joseph Gordon-Levitt. Nel 2009, il regista de Gli Ultimi Jedi riesce a girare The Brothers Bloom, la sua seconda pellicola, con Mark Ruffalo, Adrien Brody e Rachel Weisz quali protagonisti.
Looper è del 2012 ed è la pellicola che lo segnala sia al grande pubblico internazionale sia alla critica. Il film ha per interpreti principali Bruce Willis e Joseph Gordon-Levitt, ma ci sono anche Emily Blunt e Paul Dano. La storia è ambientata in u futuro non troppo lontano dal nostro, in cui il viaggio nel tempo è già stato inventato, ma è illegale e disponibile solo sul mercato nero. Accade così che quando ci si vuole sbarazzare di qualcuno, lo si invia a 30 anni prima, dove un "looper" – ossia un pistolero ingaggiato, come Joe (Joseph Gordon-Levitt), lo attende per "liquidare la questione", in questo modo, nel futuro, non rimane traccia del crimine. Tutto fila liscio… fino al giorno in cui si decide di 'chiudere il cerchio' inviando nel passato il Joe del futuro (Bruce Willis) per ucciderlo.
Johnson ha diretto anche video musicali e alcuni cortometraggi, oltre a due episodi della terza stagione della serie televisiva Breaking Bad.
Tutto sommato una carriera ordinaria, che certo non faceva presagire che il regista americano potesse essere messo alla guida di una corazzata come Star Wars. Lo sanno bene J.J. Abrams, che ha ricevuto non poche critiche su come ha riportato in auge la saga, anche se ha incassato quanto nessuno prima; e lo sanno bene Phil Lord e Chris Miller che sono stati sostituti alla regia durante le riprese di Han Solo, il film dedicato al personaggio classico della saga. A prendere il loro è stato nientemeno che il veterano Ron Howard. Sembrava quindi un po' un azzardo affidare il secondo film della nuova trilogia ad un regista non certo alle prime armi, ma neanche con alle spalle la gestione di film ad alto budget, con un cast molto importante e variegato, nonché numeroso. Eppure l'ha spuntata proprio lui.
Ma non solo. Rian Johnson è riuscito a farsi affidare la scrittura completa del film. Già perché Star Wars: The Last Jedi, questo il titolo originale della pellicola, è stato interamente scritto dal regista. Se pensiamo che Star Wars: Il risveglio della Forza è stato scritto dal regista J.J. Abrams, dal veterano Lawrence Kasdan e da Michael Arndt. Una scelta che ha fatto storcere il naso a qualcuno, perché qualsiasi cosa fosse andata male era chiaramente individuabile il responsabile.
È evidente che la Disney e la LucasFilm sono così soddisfatte del risultato ottenuto da Johnson con Gli ultimi Jedi da avergli affidato la scrittura dei prossimi tre film della saga, e a quanto pare la regia almeno del primo film di questa nuova avventura cinematografica.
Eppure, dopo Looper, il regista californiano aveva gentilmente rifiutato proposte relative a franchise, preferendo trovare un soggetto originale per il suo prossimo film.
Ma poi, come ha raccontato il regista al The New York Times, è arrivata la proposta.
È successo tutto davvero all'improvviso. Ho avuto alcuni incontri generali con Kathy Kennedy (produttrice della saga cinematografica, NdR) quando ha assunto la direzione della LucasFilm. Non ho mai pensato di essere effettivamente in corsa, perché pensavo che ogni regista del pianeta avrebbe voluto fare un film su Star Wars. E poi è arrivata la proposta. È stato come se una bomba fosse caduta. All'improvviso mi sono reso conto che gli incontri che avevo avuto riguardavano Star Wars. Non ho cercato di nascondere il fatto che stavo andando fuori di testa. Ma ho anche detto: «Posso pensarci?»
Il rischio che qualcosa non stesse funzionando è stato corso durante le riprese del film, quando è trapelata una certa insoddisfazione di Mark Hamill, il Luke Skywalker che torna protagonista de Gli Ultimi Jedi e che avevamo lasciato nella scena finale di Il risveglio della Forza. Hamill si è detto contrario, addirittura, a come il regista stesse impostando la storia e il suo personaggio. Poi, tutto è tornato più o meno alla normalità, con l'attore più convinto di quello che Johnson stesse facendo. E, anche qui, il regista ha continuato ad incassare la fiducia della Disney e della LucasFilm, nonostante questa presa di posizione arrivata da uno che nella storia della saga ha il suo peso.
E a proposito di protagonisti, Rian Johnson ha rivelato come Rey e Kylo siano uno la faccia di un'unica medagglia.
Rey e Kylo sono quasi le due metà del nostro protagonista. Kylo non è come è Vader. Nella trilogia originale, Vader è il padre, è lui quello di cui hai paura. Mentre Kylo rappresenta la rabbia e la ribellione, il desiderio a volte sano – e a volte no – di disconnettersi dai genitori. È il mio tipo preferito di cattivo preferito, perché puoi veramente vedere qual è la sua debolezza.
Molti si sono chiesti come inizierà il nuovo film e, soprattutto, il ruolo di Luke. Aiuterà Rey a trovare il suo posto nell'universo.
Questa è stata la prima cosa che ho dovuto capire. Perché Luke è sull'isola? E non ho avuto alcuna risposta. Sono cresciuto avendo la sensazione di sapere chi sia Luke Skywalker. Ti guida verso un percorso molto specifico. So che non si nasconde sull'isola. So che non è un codardo. Deve essere lì per una ragione in cui crede.
Il titolo dell'ottava pellicola è stato frainteso. In inglese e in italiano può voler dire l'ultimo Jedi, al singolare, o al plurale, come è nel titolo italiano della pellicola. Ma su questo il regista è stato netto:
È nella striscia di apertura di The Force Awakens. Luke Skywalker, in questo momento, è l'ultimo Jedi. In questo genere di film c'è sempre spazio di manovra – tutto è da un certo punto di vista – ma entrando nella nostra storia, lui è l'ultimo vero Jedi. Ed è solo su quest'isola, per ragioni sconosciute.
Non sappiamo come verrà accolto dai fan e dal pubblico mondiale Star Wars: Gli ultimi Jedi, ma di una cosa siamo sicuri: Rian Craig Johnson ha 43 anni e appartiene a quella generazione che è cresciuta con le storie di George Lucas, come lui stesso ha confermato:
Star Wars era tutto per me. Da piccolo, puoi vedere i film solo una o due volte, ma potevi giocare con i giocattoli nel tuo cortile, è lì che stai raccontando per la prima volta le storie nella tua testa. È stato emozionante entrare nel set del Millennium Falcon, perché quello era il set dei miei giochi, che avevamo tutti quando eravamo bambini.
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