La ricerca di fiction originali e sorprendenti sta portando le major televisive a riscoprire classici del passato, anzi titoli che all'epoca erano stati accolti in modo controverso, come accaduto al celebre Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut, datato 1969, ma uscito da noi un anno dopo e da cui era stato tratto un film nel 1972, firmato da George Roy Hill.
È la Universal Cable Productions, società che possiede tra le altre Syfy e Usa Network, casa di Mr. Robot.
E non potrebbe esserci paragone più calzante, visto come Mattatoio n. 5 presenti l'antenato del cosiddetto narratore inaffidabile, evolutosi fino al protagonista della suddetta serie a base di paranoie e complotti.
Per chi non lo conoscesse, Mattatoio n. 5 parte da un evento accaduto realmente a Vonnegut, essere sopravvissuto al bombardamento alleato di Dresda del febbraio 1945, uno degli momenti più tragici della Seconda guerra mondiale, con vittime stimate intorno alle 35.000, quasi paragonabile alle bombe su Hiroshima e Nagasaki. Vonnegut parte da questo evento per raccontare in modo slegato la vita del protagonista, il soldato Billy Pilgrim.
Billy è un soldato contro la sua volontà, fatalista e che si rifiuta di combattere. Diventato assistente di un cappellano, viene catturato dai tedeschi insieme Roland Weary, un patriota e guerrafondaio, che prima lo deride per la sua codardia e poi lo indica come responsabile della sua imminente morte a causa di cancrena, facendo accadere un evento inatteso: Billy si ritrova scollegato dal tempo.
Che si tratti di viaggi nel tempo o flashback/flasforward non è mai chiaro, ma vediamo scorrere la sua vita fino al matrimonio e al rapimento da parte degli alieni chiamati Tralfamadoriani, dal nome del pianeta di appartenenza, che lo rinchiudono in una cupola geodesica trasparente insieme a una star del cinema di nome Montana Wildhack. I due hanno un figlio insieme e in quel momento gli alieni, che sono in grado di vedere contemporaneamente tutto il continuum spaziotemporale, lo riportano sulla Terra per vedere eventi del suo passato e del suo futuro.
Eppure questa è solo una parte di una vita forse vera e forse no, che la UCP ha affidato allo showrunner Patrick MacManus affinché la trasformasse in una serie tv.
McManus, la cui folle Happy! ha debuttato il sei dicembre su Syfy, ha raccontato a Variety come nessun passaggio narrativo del romanzo sia casuale:
Non mi riferisco solo al viaggio nello spazio, si allude alla balcanizzazione degli Stati Uniti e a un bombardamento atomico sul suolo americano. Anche se sono solo 275 pagine, la storia è piena di eventi che si prestano a essere raccontati in una serie tv.
Il suo piano, aggiunge, è di espandere il mondo del romanzo pur rimanendo fedele al tono e ai temi centrali originali di Vonnegut.
La serie non ha ancora una data di uscita e al momento neanche un canale di arrivo, che potrebbe essere fondamentalmente uno dei due succitati, nel frattempo, voi cosa ne pensate, Mattatoio n. 5 si presta a diventare una serie tv fuori da qualsiasi canone?
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