Che Alien Covenant non sia stato un grandissimo successo di pubblico lo dicono sia i commenti non molto positivi comparsi all'epoca, che il riscontro al botteghino: 240 milioni di incasso globale (di cui solo 74 in patria) a fronte di un budget di 97, poco più della metà del suo precedessore, Prometheus, 403 milioni contro un budget di 130.
Eppure, intervistato da Entertainment Weekly a proposito del suo ultimo film Tutti i soldi del mondo (quello in cui Kevin Spacey è stato rimpiazzato da Christopher Plummer), ha risposto anche alle domande sul futuro della saga prequel, annunciando che il terzo capitolo si farà.
Cambio di direzione
Penso che dobbiamo gradualmente allontanarci dalla parte sugli alieni
Ha risposto il regista produttore, aggiungendo come dopo Prometheus gli fosse stato detto che ci volevano più alieni, più Face Hugger, più petti che esplodevano e così aveva fatto e, per lui, aveva funzionato tutto benissimo.
Nuove minacce
Come sa chi ha visto Alien Covenant, l'androide David (Michael Fassbender) ha vinto su tutta la linea, prendendo possesso della nave del titolo con tutto il suo carico di coloni e portando con sé qualche esemplare di alieno allo stato fetale, il che non prometteva un gran futuro per chiunque fosse a bordo della Covenant.
Ed è questa la direzione del terzo capitolo: indirettamente (forse) citando quanto detto da James Cameron sulla prossima trilogia reboot di Terminator, Scott vede le intelligenze artificiali come il pericolo prossimo venturo, e questo rende il tutto molto più interessante.
In fondo, aggiunge,
Michael Fassbender interpreta una AI, Ian Holm in Alien anche, così Rutger Hauer e Sean Young in Blade Runner.
Scott indica come esempio l'esperimento compiuto da Facebook l'estate scorsa, in cui due AI erano state messe una di fronte all'altra. In poco tempo avevano creato un legame e un linguaggio tutto loro che nessuno sapeva tradurre, così le hanno spente. Ma cosa si siano dette e dove siano andate quelle informazioni, non lo sapremo mai.
Ed è da questo che nasce l'idea per il proseguimento di Covenant.
Come si arrivi dal finale del film precedente all'inizio di Alien, ovvero il piano iniziale di Ridley Scott, è qualcosa che scopriremo in un punto imprecisato del 2019, ma una cosa è certa: dimenticatevi gli alieni, il pericolo del futuro (anzi del prequel) sono i robot malvagi.
Aggiornamento: dobbiamo scusarci con Walter e con i lettori, abbiamo scambiato il nome dell'androide buono con quello dell'androide cattivo (ed è la seconda volta che succede). Ora abbiamo corretto. Grazie ai lettori che ce lo hanno segnalato. Ci autoinfliggereremo la punizione di rivedere Alien Covenant.
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