Il mondo raccontato da Omar El Akkad nel suo nuovo libro American War, è una Terra radicalmente trasformata per colpa del cambiamento climatico. Gran parte delle coste sono ormai sommerse dai mari, mentre alcuni stati cercano di arginare il problema proibendo l'uso del petrolio. 

Ma tutto questo è solo il palcoscenico di una rappresentazione umana che porta a una seconda guerra civile americana, a una serie di atti crudeli e violenti, alla ricerca di una possibile via di uscita. Se esiste. 

Si parla dell'America certamente, con tutti i suoi contrasti esasperati all'ennesima potenza, anche se questa storia potrebbe svolgersi in maniera piuttosto simile in qualsiasi altro paese. Perché è di come ogni conflitto agisca sull'essere umano quello che El Akkad vuole rappresentare. 

E il quadro che ne viene fuori è quanto mai attuale. 

Il libro

«Nella luce vermiglia del crepuscolo, i Chestnut entrarono in quell'immensa favela fatta di tende che, fino alla notte del grande massacro, sarebbe diventata la loro città.»

Quando scoppia la guerra civile, nel 2074, Sarat Chestnut ha solo sei anni, eppure sa già perfettamente che il petrolio è fuorilegge, che metà della Louisiana, dove vive, è sommersa dalle acque del mare e che i Corvi, minacciosi droni che solcano il cielo, non sono lì per proteggere lei e i suoi fratelli. Il giorno in cui la guerra arriva a lambire la loro casa, la famiglia fugge nel cuore del territorio dei Rossi, i secessionisti, fino a Camp Patience, un immenso accampamento per le decine di migliaia di profughi del Sud.È qui che Sarat diventerà adolescente e poi donna, abbandonando i giochi da maschiaccio e i sogni da bambina per scoprirsi improvvisamente troppo adulta. È qui che incontrerà un misterioso uomo, Gaines, che le aprirà gli occhi sulle ingiustizie che la sua gente subisce per mano dei soldati Blu dell'Unione. Ed è sempre qui, dopo il terribile massacro che spazzerà via le ultime speranze di una vita normale, che Sarat imparerà il sapore della violenza e della vendetta.American War è uno spaccato crudele e senza riserve sull'incommensurabile rovina che la guerra porta nella vita di una nazione, di una comunità, di una famiglia, di un singolo individuo. L'esordio di Omar El Akkad, «intenso e terrificante» come lo ha definito il Washington Post, ci mostra un futuro molto vicino, un paesaggio immaginato eppure sempre più realistico, lo scatto vivido, inquietante, di cosa potrebbe accadere se gli Stati Uniti usassero su se stessi le loro devastanti politiche, contro gli americani le armi dei loro eserciti.

L'autore

Omar El Akkad è nato al Cairo e cresciuto a Doha, si è poi trasferito in Canada. Come giornalista si è occupato di terrorismo internazionale ed è stato inviato in prima linea in Afghanistan; ha curato reportage sui processi nel carcere militare di Guantánamo, sulle rivoluzioni della Primavera araba e sul movimento Black Lives Matter a Ferguson, Missouri. Oggi vive con la moglie non lontano da Portland, Oregon.

American War, Omar El Akkad, Rizzoli Editore, 352 pag, eBook 9,99 euro, cartaceo 18,7 euro.