Ormai li avete visti certamente tutti, anche se non seguite la televisione (ma per chi non ci fosse riuscito li riproponiamo in fondo all'articolo). Sono i due spot realizzati da Saatchi & Saatchi per Bauli per promuovere il Buondì Motta, nei quali una bambina decisamente sopra le righe chiede una merendina che sia buona ma anche leggera, e la mamma risponde che non esiste, per essere subito dopo colpita da un asteroide caduto dal cielo. È stato diffuso anche il seguito, con il papà; e dovrebbe essercene un terzo, col postino, ma non è ancora stato distribuito.

Polemiche!

Bene o male, basta che se ne parli. Se è vera questa massima, lo spot ha raggiunto senza dubbio uno scopo, e il signor Buondì Motta dovrebbe essere soddisfatto.

Infatti sono diversi giorni che le polemiche infuriano online, di tutti i generi. C'è chi dice semplicemente che sono brutti; c'è chi dice che sono scioccanti per i bambini, perché viene colpita la mamma. C'è addirittura chi dice che sono sessisti, perché presentano la figura della mamma apparentemente frivola. 

Senza entrare nella discussione, va detto che è necessario capire lo spirito dello spot, che è una parodia che mette alla berlina le pubblicità classiche della famiglia felice (la cosiddetta "famiglia Mulino Bianco", se ci fosse bisogno di esplicitare chi è il concorrente del Buondì); in questa luce è evidente che alcune accuse non sono sostenibili.

C'è anche un tale signor Padula, presidente dell'“Aiart”, una "associazione dei telespettatori” di ispirazione cattolica, che ha promesso di mandare lettere di protesta a Rai, AgCom, IAP e quant'altri.

La maggior parte delle persone, però, si lamenta del fatto che l'asteroide non abbia invece spiaccicato la bambina. Eh sì, siamo fatti così.

Dubbi da nerd

Anche se in generale i fantascientifici sembrano averlo preso bene, trovandolo divertente e ironico, visto che siamo tutti un po' nerd capiamo bene che c'è anche chi se la prende per l'angolazione della traiettoria dell'asteroide, per lo scarso effetto dell'impatto (un pietrone così grosso dovrebbe avere l'effetto di una piccola bomba atomica).

E aggiungiamoci anche che un pietrone di quelle dimensioni più che asteroide dovrebbe essere chiamato "meteoroide", anche se ovviamente almeno la madre non poteva fare una valutazione a priori delle dimensioni dell'oggetto (intermezzo didascalico: la “meteora” è la traccia luminosa dell'oggetto che cade nell'atmosfera, mentre il “meteorite” sono i resti che si trovano sulla terra di oggetti caduti dallo spazio, quindi chi sostiene che avrebbe dovuto dire "meteorite" sbaglia anche lui).

Una pubblicità di fantascienza?

Al di là di tutto, dello spirito surreale, provocatorio e parodico, non si può però negare che ci sia l'aspetto fantascientifico. Se è vero che la scenetta anche se riprende un'idea già utilizzata anni fa da uno spot di Poste Italiane (ma allora al posto dell'asteroide c'era una pannocchia gigante), l'«asteroide» fa riferimento a tutto un genere della fantascienza, soprattutto cinematografica: da Meteor, a Armageddon, Deep Impact, fino alla serie, attualmente in programmazione USA, Salvation). L'asteroide è il simbolo dell'“evento di livello estinzione”, ed è ormai un elemento che entrato anche un po' nel gergo, tanto che molti, quando vedono comportamenti particolarmente strani, commentano "asteroide", intendendo che il genere umano ormai non merita di continuare a esistere.

E voi cosa ne pensate?