Nel 1958, la fantascienza in Italia ha ufficialmente solo sei anni, se consideriamo l'uscita nelle edicole della rivista Scienza Fantastica e poi di Urania, sempre rivista, e I Romanzi di Urania nel 1952. È quantomeno curioso che proprio nel 1958 esca nelle sale cinematografiche un film italiano in cui si parla di fantascienza, di romanzi di fantascienza, di mostri, di viaggi sulla Luna, di alieni, insomma dell’armamentario che allora era ben noto ai lettori che leggevano Urania o altre pubblicazioni simili. Stiamo parlando di Totò nella Luna, film di Steno con il Principe della risata e Ugo Tognazzi. Ancora più curioso che gli sceneggiatori siano, oltre allo stesso regista, Lucio Fulcio, Ettore Scola e Sandro Continenza.
Nel film c’è una scena esilarante tra Totò e Tognazzi, in cui il primo fa una filippica parlando male della fantascienza. La scena è sintomatica dell’atteggiamento tenuto dal grande pubblico e dalla cosiddetta intellighenzia di allora, ma anche di oggi, nei confronti della science fiction.
La pellicola è, ovviamente, tutta una parodia del cinema di fantascienza che in quel periodo – tra gli anni Cinquanta e Sessanta – sfornava veri e propri capolavori, ma nel film si può cogliere anche una parodia-omaggio a L’invasione degli ultracorpi (1956), il bellissimo e paranoico film di Don Siegel.
La trama ci racconta di un fattorino di una casa editrice di rotocalchi, Achille (Ugo Tognazzi), che ha scritto un romanzo di fantascienza che interessa agli americani! Il cavaliere Pasquale (Totò), titolare della casa editrice, si rimangia anni di insulti rivolti ad Achille e acconsente perfino alle nozze con sua figlia Lidia (Sylva Koscina) pur di pubblicare il romanzo prima degli americani e trattare poi con loro per i diritti e i relativi guadagni. In realtà, gli americani sono interessati ad Achille perché hanno scoperto che il suo sangue contiene Glumonio, una sostanza che permetterebbe all’uomo di adattarsi al lancio ed alla vita nello Spazio. Vogliono quindi convincere Achille ad arruolarsi come astronauta. Intanto, degli alieni hanno intuito che l’uomo sta per lanciarsi nello spazio e cercano di impedire il lancio, inviando due baccelloni che si trasformeranno in cosoni, ossia copie identiche del Cavaliere Pasquale e di Achille. Anche una potenza straniera, guidata da un professore tedesco (Luciano Salce) e da una bellissima spia soprannominata “la Gatta” (Sandra Milo), è sulle tracce di Achille. Alla fine, sulla Luna verrà spedito solo il cavaliere Achille, ma gli alieni lo metteranno a suo agio…
Un film che è di meta-fantascienza, parla cioè del genere letterario e cinematografico che noi tutti amiamo, mettendolo un po' alla berlina, ma rendendo, a mio avviso, anche un omaggio sentito a tutti quegli autori (scrittori, romanzieri e fumettisti) che guardavano al futuro con gli occhi del presente.
Un Totò Super, comunque, e nel cinquantenario dalla morte, non possiamo non ricordare il grande comico italiano, in questa veste fantascientifica…
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