Alden Ehrenreich non era una star affermata quando era stato scelto per quello che era probabilmeno uno dei ruoli più ambiti e temuti nella galassia di Star Wars: il prequel sulle avventure di Han Solo, molto prima che diventasse il personaggio che conosciamo. 

Il suo primo ruolo in un lungometraggio arriva in Segreti di famiglia (2009) di Francis Ford Coppola, per poi passare dal mancato successo di Beautiful creatures – La sedicesima luna, fino a farsi notare in Ave, Cesare dei fratelli Coen.

Infine arrivava a essere diretto da Warren Beatty in L'eccezione alla regola, per poi essere il primo attore in assoluto a partecipare al casting di Han Solo.

Sarebbero passati sei mesi di provini per prendere una decisione definitiva, anche se per la produttrice della Lucasfilm Kathleen Kennedy non c'erano dubbi che lui fosse l'incarnazione perfetta del giovane Han.

E secondo l'attivissimo sito Makingstarwars.net, è anche stato il primo a notare che qualcosa non andava nelle riprese del film.

Ace Ventura?

ma chi, io?
ma chi, io?

Ricordate i due film comici che contribuirono a lanciare Jim Carrey? Secondo le voci riportate dal sito, molti dei presenti sul set stavano notando quanto il film stesse scivolando verso il tono definito in patria screwball comedy, insomma, la comicità più assoluta e questo tono suonava del tutto sbagliato al suddetto Ehrenreich.

Arriva il boss

Finalmente il protagonista decide di raccontare le sue preoccupazioni a uno degli executive della Lucasfilm, il quale portò la notizia a Kathleen Kennedy. E la produttrice decise che era il momento di vedere il girato.

Non stanno tutti bene

Tutti i mesi passati riportando notizie di come filasse tutto liscio sul set, finirono in quel momento: la Kennedy si rese conto che qualcosa non funzionava.

Cosa? La sceneggiatura originale di Lawrence Kasdan era stata messa in secondo piano, con un alto livello di libertà di improvvisazione per gli attori e un tono da comica di Stanlio e Ollio che mal si adattava a una galassia lontana lontana.

Non solo: apparentemente era presente un errore di continuità narrativa sul quale i due registi non transigevano.

La rottura

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata determinata da un dissidio insormontabile: la Kennedy ha richiesto un vasto re-shooting, non dissimile da quanto accaduto con Rogue One. Con una differenza: laddove il regista Gareth Edwards aveva accettato tutti i cambiamenti del caso, qui Chris Miller e Phil Lord hanno deciso di difendere il loro lavoro. Come dice Makingstarwars.net, il punto probabilmente era che la Lucasfilm voleva che loro portassero un tocco di commedia a una storia dai toni più realistici, mentre loro pensavano di dover fare una commedia vera e propria. Del resto questo è il genere che emerge dal loro curriculum, che comprende The Lego Movie e Piovono polpette. La prima domanda da farsi, quindi, dovrebbe essere perché erano stati scelti proprio loro.

Arriva Ron Howard

Ora la produzione è in pausa per due settimane, per dare il tempo a Howard di prendere tutti i comandi della nave e poi farla ripartire al meglio, sapendo di avere comunque oltre alle tre settimane e mezzo di riprese ancora da girare, altre cinque di re-shooting fissate fin dall'inizio in agosto.

E visto come è andata con il re-shooting di Rogue One, non ci sono grossi dubbi che Howard possa riportare Han Solo incontro al suo futuro.

Senza contare, come viene spesso riportato, che questo potrebbe essere il primo film di una trilogia a lui dedicata.

Star Wars Han Solo (titolo di lavorazione) è ancora previsto in uscita, salvo ritardi, il 25 maggio 2018. Voi che ne dite, Chris Miller e Phil Lord potevano essere la scelta giusta o sarebbe stato meglio un veterano come Ron Howard fin dall'inizio?