Nella nota all'edizione italiana del racconto Storie della Tua Vita (edito in Italia da Frassinelli), Ted Chiang scrive:
“Questa storia deriva dal mio interesse per i principi variazionali della fisica. Li
trovo affascinanti fin da quando ne sono venuto a conoscenza, ma non avevo idea di come usarli in narrativa finché non ho visto lo spettacolo Time Flies When You're Alive, il monologo di Paul Linke sulla battaglia della moglie contro il tumore al seno. Mi è venuto in mente allora che avrei potuto usare i principi variazionali per scrivere una storia sul modo in cui una persona reagisce all'inevitabile. Alcuni anni dopo, questa idea si combinò con un commento di un amica sul figlio appena nato, andando a formare il nucleo del racconto. Per quanto riguarda il tema, la sintesi più concisa appare probabilmente nell'introduzione di Kurt Vonnegut per l'edizione del venticinquennale di Mattatoio n.5: Stephen Hawking ha trovato intrigante l'idea che non possiamo ricordare il futuro. Per me però adesso ricordare il futuro è un gioco da bambini. So cosa succederà ai miei bambini perché ormai sono diventati grandi, so cosa succederà ai miei amici più cari perché moltissimi sono in pensione o sono morti. A Stephen Hawking e a tutti quelli più giovani di me dico abbiate pazienza, il vostro futuro verrà da voi e si sdraierà come un cane che vi conosce e vi ama, qualunque cosa voi siate.”
Questo è l'argomento del racconto: futuro, vita, morte. Attenzione, però, l'evento fantascientifico, l'arrivo degli alieni non è un mero pretesto nel quale inscrivere una vicenda universale ma parte integrante della storia, così come la fantascienza (e il fantastico in genere) lo sono per ognuno dei racconti dell'antologia, ristampata da Frassinelli e disponibile anche in formato e-book. Chiang è stato direttamente coinvolto nel passaggio da racconto a film. “Io ed Eric Heisserer non parlavamo della sceneggiatura mentre veniva scritta – spiega Chiang – mi ha gettato in anticipo l’esca con la sua idea della storia, così che io potessi concedere il permesso di realizzarla. Devo confessare che quando ho scritto il racconto, non l’ho fatto con la previsione di poterla trasformare in un soggetto cinematografico e ho avuto difficoltà ad immaginare come sarebbe stato un suo adattamento per il cinema. Quando ho ascoltato l’idea di Eric, sono riuscito a visualizzare il film che aveva in mente e mi è piaciuto, quindi gli ho dato il permesso di andare avanti con la sceneggiatura del film. Una volta terminata, l’ho letta e ho aggiunto alcuni commenti. Nel corso degli anni la sceneggiatura ha subito alcune variazioni, ma perlopiù è rimasta come Eric l’aveva ideata in origine. La storia contiene diversi elementi, uno di questi è quello conosciuto come l’ipotesi di Sapir-Whorf, che afferma che lo sviluppo cognitivo di ciascun essere umano è influenzato dalla lingua che parla – spiega Chiang – la protagonista della storia è una linguista che gradualmente impara il linguaggio alieno, cosa che le cambia del tutto il modo di comprendere la sua vita”.
Se Arrival è il primo contatto che avete con un lavoro di Chiang non possiamo che consigliarvi di leggere i suoi racconti (in tutto quattordici di cui otto presenti nell'antologia citata) e il suo romanzo (Il Ciclo di Vita degli Oggetti Software, edito da Delos Books) che non solo esibiscono un medagliere di premi invidiabili (Nebula, Hugo e Locus più volte) ma soprattutto sono quel tipo di storie che vi soddisfano al punto da rendervi grati di essere un lettore di fantascienza, così come succede con i racconti dei maestri dell'epoca d'oro.
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