Sotto la presidenza dell’astrofisico e scrittore Roland Lehoucq, il festival Utopiales (che si tiene ogni anno a Nantes) è diventato uno degli appuntamenti più importanti per capire il presente volgendo lo sguardo al futuro.

Viviamo in un periodo storico straordinario è stato detto a Utopiales. Come ai primi del Novecento, quando la scoperta della relatività e della meccanica quantistica ha dato origine alla fantascienza moderna, oggi la scienza apre nuovi orizzonti per gli scrittori. Allo stesso tempo, nonostante siamo immersi in un mondo dove le macchine sono onnipresenti, ci confrontiamo con un’ignoranza scientifica diffusa, che a volte ci impedisce di valutare l’operato delle macchine, rendendoci schiavi. Un ricercatore ha raccontato che, da quando sono stati creati degli algoritmi per “leggere” le risonanze magnetiche, sono sempre meno i medici che sanno fare una diagnosi. Si sta perdendo un tipo di conoscenza importante, proprio come i nativi digitali non sanno più muoversi senza “Maps” sul loro iPhone…

La formula prevede dibattiti tra scrittori, ricercatori, filosofi, artisti su temi specifici, della durata di un’ora: dei veri e propri “speed date” delle idee. Questa edizione, dal 29 ottobre al 3 novembre, aveva come filo conduttore le macchine in senso generale, dai robot alle intelligenze artificiali. Si passava così da incontri su “Macchine e spiritualità” a “Verso una ciber-psicologia?”, da “Le promesse delle nanotecnologie” a “Quando la macchina ripara l’uomo” fino a “Imparare con i robot” o “La casa-macchina”. Insomma, si sentiva parlare delle leggi asimoviane applicate alle auto Tesla, degli uomini come animali di compagnia nell’Universo della Cultura di Banks, delle meraviglie del centro astronomico di Atacama o del futuro del lavoro ai tempi di Uber.

Per un totale di 136 appuntamenti (qualcuno avrebbe meritato anche più di un’ora), compresi incontri con gli autori (tra cui Paolo Bacigalupi e Norman Spinrad, che in Francia è di casa), presentazioni di libri, addirittura una gara di scrittura (ovviamente, per chi mastica la lingua di Proust). A questo si aggiungono i tradizionali momenti ludici delle convention, con sale dedicate ai role games, atelier per i giovanissimi, mostre d’arte e di fumetti, il concorso di cosplay, una gigantesca libreria con tutto quanto è disponibile sul mercato transalpino.

Il pubblico ha preso d’assalto la manifestazione, giungendo alla cifra record di 82 mila visitatori, con gente in piedi ai dibattiti e code per l’ingresso alle tre sale cinematografiche del Centro Congressi di Nantes che ospita Utopiales.

La forza del festival si misura anche dai titoli che sono stati proposti quest’anno (tra cui l’italiano Lo chiamavano Jeeg Robot). In anteprima, è stato presentato Arrival, il nuovo “Incontri ravvicinati” tratto liberamente dal racconto La storia della tua vita di Ted Chiang e diretto dal canadese Denis Villeneuve, attualmente impegnato sul set di Blade Runner 2.

Il concorso è stato vinto da Realive dello spagnolo Mateo Gil, acclamato anche dal pubblico per la storia del primo uomo resuscitato: al di là della notevole costruzione a incastri di flashback e voce fuori campo, il film invita a una riflessione su immortalità, eutanasia, perfino sul mito della giovinezza della nostra società. Due i premi speciali, assegnati allo scrittore, critico e curatore di collane Gérard Klein (un’istituzione in Francia) e al disegnatore Denis Bajram, autore del manifesto di questa edizione di Utopiales, con un gigantesco robot che pesca dalla Loira il Nautilus, il leggendario sottomarino creato dalla fantasia di Jules Verne. Prossima edizione, dal primo al 6 novembre 2017, info www.utopiales.org

Ecco tutti i premi.

Fumetti

Nefer, Chants & contes des premières terres, di Arnaud Boutle, Éd. Delcourt, 2015 

Cortometraggi, ex aequo

Time Rodent di Ondrej Svadlena e Amo di Alex Gargot

Lungometraggi, gran premio della giuria

Realive di Mateo Gil 

Menzione speciale

Sam Was Here di Christophe Deroo 

Premio del pubblico

Realive di Mateo Gil 

Prix Utopiales Jeunesse 

Empreinte Digitale di Patrice Favaro, Éd. Thierry Magnier, 2016 

Menzione speciale

Les copies di Jesper Wung-Sung, Éd. Le Rougue Jeunesse, 2015 

Prix Utopiales Europeo 

Le vivant di Anna Starobinets, Mirobole Éditions