Non è un segreto che la potente HBO sta vedendo sussultare il suo decennale predominio nel campo delle fiction: da una parte Netflix con le sue serie in grado di cambiare le regole, dall'altra dissidi con gli showrunner che hanno portato a brusche cancellazioni, come nel caso di Vinyl, mentre il gioiello della corona, Game of Thrones, si avvia alla conclusione.
Poi arrivano tre nomi non indifferenti: JJ Abrams, che aveva ricevuto dallo scomparso autore Michael Crichton l'idea di dare nuova vita a Westworld, il mondo creato da Crichton per l'omonimo film da lui diretto (in italia conosciuto col titolo Il mondo dei robot) e la coppia (anche nella vita) Jonathan Nolan e Lisa Joy, liberi dagli impegni di Person of Interest.
Così nasce la serie più ambiziosa mai realizzata dalla rete via cavo, che ha preso il via domenica 2 ottobre sulla HBO e lunedì 3 ottobre su Sky Atlantic.
Come forse saprete dagli articoli precedenti, la serie vuole ampliare di molto il film del 1973, nonché lo stesso parco, facendoci progressivamente sprofondare nel lato peggio degli esseri umani.
Sì, perché come hanno spiegato i due showrunner a The Hollywood Reporter, dovete preparvi a un completo cambio di prospettiva.
Di cosa parla davvero
La serie vuole esaminare la natura umana, con una visione esterna, dal punto di vista delle creature progettate per assomigliare agli umani. Loro guardano questi strani esseri su cui è basata la loro immagine, giudicandoli.
La violenza
Nel primo episodio assistiamo a uno stupro, anche se la macchina da presa prende le distanze dall'evento terribile. La vittima non è umana, eppure noi spettatori ci sentiamo male per quello che ha dovuto subire. La donna/robot è Dolores (Evan Rachel Wood), la quale oltre alla violenza, viene ogni giorno riportata in laboratorio, la sua memoria cancellata, pronta a subire la stessa violenza il giorno dopo, senza rendersene conto.
Fino a quando le succede qualcosa: comincia a ricordare, e quei ricordi le sembrano assurdi.
La moralità
Per i due autori il film originale, scritto e diretto da Crichton, pur non avendo aperto la strada a reali parchi divertimenti come i due da lui concepiti, ha anticipato videogame come Red Dead Redemption, Gran Theft Auto o Skyrim, mondi virtuali in cui il giocatore è svincolato da qualsiasi vincolo morale o conseguenza per le sue azioni.
Questo diventa il punto saliente della serie: i visitatori del parco arrivano con l'idea di poter dare sfogo alle proprie peggiori pulsioni con la più totale libertà.
Ma il vecchio motto quello che succede in Vegas rimane in Vegas, non vale, ci sono conseguenze per le nostre azioni. È questo il vero tema: non una semplice rappresentazione della violenza gratuita, ma una spietata analisi di una certa umanità, nel momento in cui le viene presentato il conto delle sue azioni.
Il punto di vista
Nel film la storia era raccontata dal punto di vista di due visitatori del parco, ma quando Abrams ha incontrato i due autori, ha esposto la sua idea: raccontare la storia dal punto di vista dei robot.
Per Nolan e Joy è così diventata l'occasione per un capovolgimento non solo di fronti, ma di stereotipi narrativi: siamo abituati a vedere robot che attaccano gli umani, di vederli come i cattivi da sconfiggere.
Ma Abrams ha fatto un riferimento preciso:
Quando guardi un film western, qual è il punto di vista che non vedi mai raccontato?
Ed è qui Westworld cambia le regole in una evidente metafora della realtà: che succede se i cattivi sono gli umani e i robot le vittime?
Gli umani arrivano nel parco e fanno tutto quello che vogliono, rappresentano una classe superiore, quelli che hanno il potere assoluto. E noi li vediamo dal punto di vista di chi subisce le loro azioni.
La rivolta
In uno degli episodi, uno dei robot dice:
Io sono morto milioni di volte, e sono dannatamente bravo a farlo. Tu quante volte sei morto?
I robot sono vittime che stanno trovando una loro forza proprio nella condizione in cui vivono.
In un certo senso è simile a quella fase in cui i figli si ribellano ai genitori.
Solo, non proprio genitori modello.
Il futuro
L'ultima domanda è la più intrigante: Vedremo anche Il mondo medioevale e il mondo dell'antica Roma?
Ah, dovrete seguire la serie per scoprirlo.
Westworld – Dove tutto è concesso debutta da noi su Sky Atlantic lunedì 3 ottobre.
Benvenuti nel mondo dei robot, fate attenzione a come li trattate: loro ricordano tutto.
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