Nato alla fine dell'Ottocento in una cittadina tedesca, vissuto in Svizzera, in Italia a Padova e Milano, e poi trasferitosi in USA con l'ascesa al potere di Hitler, Albert Einstein è stato il primo scienziato a diventare un'icona popolare, tanto da diventare nell'immaginario collettivo l'archetipo stesso di scienziato. Ma quale è stata davvero l'importanza del suo contributo alla scienza?
Lo racconta, nel libro Il ribelle del pensiero, Domenico Gallo, esperto di fantascienza e valido scrittore, ma anche a sua volta laureato in fisica e studioso di quel periodo, tra la fine del diciannovesimo e l'inizio del ventesimo secolo, in cui scienza e fantascienza fiorivano e sembravano avere davanti a sé un futuro luminoso.
Il libro
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, i più importanti fisici del pianeta stanno cercando di trovare risposta ad alcune anomalie che riguardano la velocità della luce, la trasformazione e generazione della luce, l’esistenza dell’etere e delle molecole. Lo sforzo di scienziati come Hendrik Lorentz, Ludwig Boltzmann, Max Planck è orientato a ultimare la faticosa costruzione di una fisica che, di lì a pochi anni, sarà chiamata classica. Sono fisici maturi e preparati che dovranno affrontare la sfida di un giovane ribelle che non ebbe paura di criticare un apparato intellettuale formidabile che sembrava a un passo dal suo perfezionamento. Albert Einstein, considerato l’ultimo dei fisici classici, riesce a percepire le contraddizioni della scienza del suo tempo, ad affrontarle con semplicità, ma rifuggendo ogni soluzione che fosse parziale, particolare o di comodo. La sua ricerca, anche quando affronta problemi specifici come quello della luce, è animata da una visione unitaria del mondo fisico che lo collega direttamente a Galileo Galilei. In questo libro si racconta come, nell’arco di oltre vent’anni, Einstein e i suoi contemporanei abbiano trovato nel tema dell’interazione tra radiazione e materia la chiave che ha condotto alla fisica dei quanti.
L'autore
Domenico Gallo, scrittore e traduttore, è laureato in fisica e PHD in bio-ingegneria. A partire dai primi anni Ottanta si è occupato del rapporto tra scienza, cultura e società ed è stato attivista di “Un’Ambigua Utopia”, il collettivo marx/ziano di studi sull’immaginario. Con Antonio Caronia ha pubblicato Houdini e Faust, un saggio sul cyberpunk, e La macchina della paranoia, un’enciclopedia dedicata allo scrittore Philip K. Dick; con Italo Poma ha curato l’antologia Racconti della Resistenza. Ha curato l’edizione italiana di My Mother Was a Computer di Katherine N. Hayles. Dirige la collana “Fantascienza e Società” per Mimesis Edizioni. È in corso di pubblicazione un saggio sulla fantascienza scritta dai letterati italiani.
Domenico Gallo, Il ribelle del pensiero. Albert Einstein e la nascita della fisica quantistica Mimesis, pagg. 312, euro 22.00.
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