Si ispira, molto liberamente, a una città costiera del Maine meridionale situata, nella realtà, a circa cinque ore di macchina da Boston, sull’isola di Mount Desert ai piedi del monte Cadillac, quella che gli autori definiscono come la più grande area mai creata da Bethesda per un contenuto scaricabile in grado, sulla carta, di rivaleggiare con le espansioni dei bei vecchi tempi, quando per esempio dal reame di The Elder Scrolls IV: Oblivion si raggiungeva il mondo fantastico di Shivering Isles. Far Harbor, il terzo dlc del gioco di ruolo post-apocalittico Fallout 4 già disponibile negli store digitali nei formati Pc, Ps4 e Xbox One, aggiunge un’intera ambientazione, alla cui origine geografica c’è la ridente località di Bar Harbor, ma soprattutto dove si respira un’atmosfera squisitamente inquietante, che omaggia alla sua maniera mostri sacri del genere horror come Stephen King e Howard Phillips Lovecraft, la sua Innsmouth e i miti di Cthulhu.
L’avventura ha per incipit un’indagine investigativa, che porta il protagonista a visitare la misteriosa e amena isola al largo del Maine sulle tracce di una giovane donna scomparsa. La vicenda diventa così l’occasione per passare un altro po’ di tempo con uno dei personaggi più riusciti di Fallout 4, il detective privato Nick Valentine, un androide che racchiude in sé l’essenza degli antieroi del cinema noir. Proprio il conflitto tra sintetici e figli dell’atomo, una setta che venera la bomba, sembra destinata a rivestire una certa rilevanza nell’intreccio di Far Harbor, che promette una ventina di ore di missioni e nuovi contenuti, quali armi e armature di alto livello, da utilizzare in una zona ricca di sfide, dove gli elevati livelli di radiazioni hanno generato atrocità ancora più feroci.
Bethesda ha pubblicato in precedenza altri due dlc per Fallout 4 incentrati su aspetti specifici del videogame. Il primo, Automatron, sviluppa il tema dell’assistente robot che può accompagnare il giocatore nell’avventura introducendo, accanto a una sottotrama ad hoc, un’officina nella quale è possibile modificare ogni suo elemento, in modo da ottenere veri e propri carri armati alla Mechwarrior o alla Armored Core capaci di fare piazza pulita delle minacce al posto vostro. Il secondo dlc, Wasteland Workshop, si interessa invece dell’abbellimento degli insediamenti, per mezzo di tutta una serie di nuove opzioni di progettazione per il campo base, comprese insegne al neon, trappole di qualsiasi tipo e una galleria dei trofei di caccia. Le creature che imperversano nel territorio contaminato possono essere anche catturate vive tramite apposite gabbie, per poi venire addomesticate o scatenate in battaglia, persino in cruenti spettacoli in arena.
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