Arrivano i primi dati sugli incassi nel primo weekend di programmazione del grande evento cinematografico di questo gennaio, Il signore degli Anelli: La compagnia dell'anello di Peter Jackson. La sfida a distanza con Harry Potter e la pietra filosofale, che aveva stabilito un record nel primo weekend di programmazione in Italia (7-9 dicembre), si è conclusa quasi in pareggio, ma con un leggero vantaggio per il colossal tolkieniano: 5.841.147 euro incassati dal 18 al 20 gennaio, contro i 10 miliardi e 244 milione di lire (pari a circa 5.300.000 euro) di Harry Potter. E' stato quindi smentito chi pensava che il maghetto di J.K. Rawling, essendo forse più facile e accessibile a un pubblico più vario, avrebbe avuto un maggiore impatto al botteghino. Harry Potter comunque è tuttora il film che ha incassato di più fra quelli attualmente in programmazione, con oltre 45 miliardi di Lire in Italia e un totale di oltre 848 milioni di dollari nel mondo (4° posto assoluto, fonte IMDb). Il signore degli anelli, uscito diverse settimane dopo, ha finora incassato nel mondo circa 586 milioni di dollari (13° posto assoluto).
Approfittiamo di questa notizia per continuare la nostra piccola "rassegna stampa" sul Signore degli anelli, con due segnalazioni. Una è una breve recensione uscita sul quotidiano gratuito City distribuito a Milano e firmata da tale Alessio Guzzano, il quale distrugge la pellicola di Jackson in un breve trafiletto dal quale risulta ben chiaro come al recensore sia più gradito ascoltare il suono della sua prosa che non l'audio dei film che dovrebbe recensire. Il commento finale è "Guerre stellari medievali" (che dovrebbe suonare nelle intenzioni come la più grave delle offese). Per la cronaca Guzzano fa a pezzi tutti i film in programmazione, a eccezione di Moulin Rouge per il quale spreca termini come "opera d'arte perfetta". Contento lui.
Di ben altro tenore invece la recensione uscita su FilmTv di questa settimana, firmata dal direttore del settimanale, Emanuela Martini, critico cinematografico di ben altro prestigio e statura, che applaude al film di Jackson da tutti i punti di vista riconoscendogli soprattutto il grande pregio di aver saputo riportare nel cinema quell'esperienza di "immersione magica" che è la caratteristica più peculiare di questa forma artistica.
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