Ricoverato da alcuni giorni all'ospedale civile di Venezia, è morto lunedì 16, a 86 anni, Piero Zanotto, critico, storico e saggista di cinema e di fumetti, autore di un gran numero di libri, molti dei quali legati alla sua Venezia.
Era l'ultimo testimone diretto della nascita, nel 1963, del Festival del film di fantascienza di Trieste, al quale contribuì di persona e che lo vide presente in qualità di giornalista in tutte le prime venti edizioni, fino al 1982, quando se ne decretò la scomparsa (per risorgere nel 2000, come la mitica Fenice, grazie agli amici del cineclub La Cappella Underground, che lo portano tuttora avanti col nome Science+Fiction).
Suo, tra molte altre opere di maggior respiro, è il primo testo sul cinema di fantascienza uscito in Italia: Il cinema terrorifico e galattico, pubblicato nel 1962 nei Quaderni di documentazione cinematografica dell’Università di Torino.
Nell'agosto di tre anni fa ero andato a trovare Piero Zanotto a Venezia, alla Casa del Cinema, assieme a Daniele Terzoli, presidente della Cappella e del Festival della fantascienza, per una lunga chiacchierata-intervista per i cinquant'anni della manifestazione triestina. Non ci vedevamo da trent'anni, ma ritrovai il Piero che avevo conosciuto in quegli anni lontani: persona squisita, schiva e gentile, sempre disponibile a mettere a disposizione degli altri il suo sapere e la sua esperienza.
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