La trilogia di Mondo e Sopramondo ci mostra uno dei tanti mondi impossibili creati dalla fantascienza, o meglio ci presenta una coppia di mondi davvero strani: due pianeti, appunto Mondo e Sopramondo, che orbitano talmente vicini da condividere in parte l'atmosfera.

Una situazione del tutto implausibile, per questo Bob Shaw suggerisce che la strana coppia sia situata in un universo con leggi scientifiche differenti: per esempio, su Mondo π vale esattamente 3.

L'autore irlandese è stato costretto a questa arrampicata sui vetri per giustificare la grande idea alla base del ciclo. I due pianeti sono privi di metalli e la tecnologia su Mondo si è fermata al livello delle mongolfiere, saranno quelle le astronavi che una torma di fuggiaschi utilizzerà per fuggire su Sovramondo.

Navi spaziali di legno per l'esodo da un pianeta minacciato da strane meduse volanti, gli ptertha, sono il tema del primo romanzo della trilogia, Sfida al cielo.

Nel secondo episodio della serie, Attacco al cielo, i superstiti dell'esodo su Sovramondo dovranno affrontare una guerra interplanetaria con i discendenti di chi non è riuscito a fuggire da Mondo.

Sopravvissuti all'attacco degli ptertha e carichi di odio (oltre che di tossine) questi fantasmi del passato sferreranno un deciso attacco a chi li ha lasciati indietro, lo spazio tra i due pianeti diventerà il palcoscenico di una guerra tra navi spaziali.

Il terzo capitolo della saga, I mondi dell'ignoto, viene ora ripubblicato da Urania Collezione. I vari episodi della serie sono leggibili indipendentemente; diversi decenni separano le diverse storie e Shaw riassume i fatti precedenti in modo non invasivo.

Il libro

Un pianeta su cui si è sviluppata una società avventurosa ma arretrata, spinta da una grande sete di conoscenza ma dotata di una tecnologia elementare e proprio per questo ancora più eroica. Un ambiente duro e ostile da cui si può evadere solo fuggendo verso l'ignoto, nello spazio: sono le premesse da cui parte Bob Shaw per costruire un romanzo di avventure i cui protagonisti sono astronauti che volano su navi di legno ed esploratori dell'ignoto disposti a muoversi fra i mondi con poco più di una caravella. In condizioni simili non c'è da stupirsi che i pericoli del viaggio si moltiplichino per mille e le incognite dell'arrivo siano ancora più tremende. Ma cosa ha da perdere chi non ha nulla da perdere? Non è esagerato dire che in questa saga di un futuro "diverso" Shaw sia riuscito a darci tutti gli elementi di un originale racconto epico.

L'autore

Irlandese d’origine, Bob Shaw è nato nel 1931 ed è morto nel 1996. Dopo un’intensa attività come appassionato, ha cominciato a scrivere alla fine degli anni Sessanta. Ha contribuito non poco a modificare il panorama della sf britannica con testi come Il cieco del non-spazio (Night Walk, 1967), Cronomoto (The Two-Timers, 1968), Altri giorni, altri occhi (Other Days, Other Eyes, 1972), Antigravitazione per tutti (Vertigo, 1978), Autocombustione umana (Fire Pattern, 1984) e i memorabili racconti di Una vergogna per l’Italia (tratti da Cosmic Kaleidoscope, 1976, e Tomorrow Lies in Ambush, 1977). I mondi dell’ignoto (The Fugitive Worlds, 1989) riprende i temi narrativi tracciati in Sfida al cielo (The Ragged Astronauts, 1986) e Attacco al cielo (The Wooden Spaceships, 1988, entrambi già pubblicati su Urania) e li perfeziona, confermando il suo autore tra i grandi della sf europea.

Bob Shaw, I mondi dell'ignoto (The Fugitive Worlds, 1989), Mondadori, Urania Collezione 161, traduzione di Giorgio Pagliaro, pagine 246 euro 6,90, ebook disponibile euro 3,99