La storia recente della corsa – ammesso e non concesso che si debba “correre” in questo settore – verso l’uomo bionico ha scritto un’altra pagina: dopo aver esordito con le tecnologiche lenti a contatto per la scansione dell'iride, Google alza il tiro registrando un nuovo brevetto che non si ferma soltanto all'applicazione di un dispositivo sopra la superficie dell'occhio, ma immagina già il suo inserimento all'interno del bulbo oculare. Il brevetto precedente, frutto di ricerche condotte anche in partnership con grandi gruppi del settore come Novartis, prevede (non ancora sul mercato) un sensore posto sulla lente in grado di assemblare un'immagine dettagliata della nostra iride, compararla con quella digitale e confermare così la nostra identità: è un sistema di autenticazione estremamente sicuro che potrebbe far dimenticare password e perfino impronte digitali.
Altro che Google Glass
Il nuovo brevetto depositato dai laboratori di Mountain View, datato 28 aprile 2016, prevede per l’applicazione del “giocattolino wearable” di Google addirittura la rimozione chirurgica del cristallino. Una volta rimossa la lente naturale dell'occhio verrebbe poi iniettato un fluido che, dopo essersi solidificato, fungerà da collante per il corretto posizionamento della nuova lente artificiale.
Secondo le dichiarazioni di Google, che sta anche lavorando su lenti a contatto smart per diabetici in grado di monitorare il livello di glucosio del sangue mediante esame delle lacrime, la sua super lente artificiale servirà a migliorare la vista umana, aiutando la messa a fuoco degli oggetti molto lontani o molto vicini. Il dispositivo sarà completo di storage interno, sensori, batteria con ricarica wireless e interfacciamento con smartphone (mano a dirlo) e device esterni.
Sony e la telecamera definitiva
In questa nuova gara tecnologica, rivolta a soppiantare il nostro caro e millenario occhio modello “come madre natura l’ha fatto”, cerca di tenere il passo anche il principale competitor: Sony. I giapponesi hanno anch’essi registrato un brevetto per lenti a contatto ultra-tech, dotate di controllo immagine, memorizzazione, interfaccia con dispositivi esterni, autofocus, controllo di apertura e stabilizzazione delle immagini per correggere le "sfocature causate dal movimento del bulbo oculare". Un oggettino con il quale sarà possibile videoregistrare ogni istante della nostra vita?
Anche i coreani di Samsung non vogliono essere da meno e hanno in cantiere un proprio brevetto di lenti a contatto intelligenti.
Di una cosa possiamo starne certi: i tre colossi dell’Hi-tech non si perderanno di “vista”.
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