La Fantascienza, nel corso dei suoi quasi novant'anni di esistenza, ha spesso dimostrato di essere un genere dell'intrattenimento popolare che non ha avuto il benché minimo timore di confrontarsi con temi forti, di stringente attualità per ognuno di noi. Prendiamo, ad esempio, Solar Lottery, il primo romanzo di Philip K. Dick. Lo scrittore californiano immagina che i quiz televisivi e le lotterie si siano evolute a tal punto che la stessa guida del mondo è decisa tramite una sorta di lotteria. Verrick è il Quizmaster, l'uomo che è riuscito a mantenersi al comando del mondo più a lungo di ogni altro, ma la fortuna sembra avergli voltato le spalle quando l'urna per il potere riserva la più inattesa delle sorprese: l'elezione di Leon Cartwright, un uomo del quale si sa poco o niente, che viaggia su una macchina antiquata, e usa una rivoltella a pallottole più antiquata ancora della sua macchina.
Lo scrittore americano dimostra come anche quella che sembra la più perfetta delle forme di democrazia si può trasformare in una compiuta dittatura: tutti gli esseri umani, attraverso una tessera, possono diventare leader mondiali, ma in realtà pochi possiedono tale tessera e, soprattutto, le multinazionali economiche e i giochi politici fanno in modo che finiscano nelle mani di pochi.
Con un po' di fantasia, non è difficile fare un parallelo con il metodo di reclutamento dei candidati politici del Movimento 5 Stelle, basta sostituire alla televisione Internet e il gioco è fatto. Come è noto, il movimento politico di Grillo e Casaleggio recluta i suoi candidati attraverso la Rete, con votazioni dei suoi iscritti e scelta anche in base al curriculum. Teoricamente un "signor nessuno" può aspirare a candidarsi al Parlamento o a sindaco della propria città.
Poi, come ci ricorda Dick, tutta la democrazia del mondo può rivelarsi fallace. Ed ecco che in occasione delle prossime elezioni amministrative, è arrivato un decalogo fatto firmare dai candidati a sindaco di Roma. Nel link sottostante trovate un articolo su Il Fatto Quotidiano e il decalogo in questione.
Si legge ad un certo punto nel documento: “Il candidato accetta la quantificazione del danno d’immagine che subirà il M5s nel caso di violazioni dallo stesso poste in essere alle regole contenute nel presente codice e si impegna pertanto al versamento dell’importo di 150mila euro, non appena gli sia notificata formale contestazione a cura dello staff coordinato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio!."
Più avanti si legge:: "Le proposte di atti di alta amministrazione e le questioni giuridicamente complesse verranno preventivamente sottoposte a parere tecnico-legale a cura dello staff coordinato dai garanti del M5s."
Insomma, come sottolinea Il Fatto Quotidiano. "Salvo smentite, dunque, le decisioni più importanti dell’eventuale sindaco dei Cinquestelle sarebbero in attesa di avere l’ok dei consulenti legali del movimento."
Non so se un grande scrittore come Dick, scrivendo di fantascienza, sarebbe riuscito a immaginare cotanta democrazia. Il dubbio ci rimane.
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