È difficile trovare uno showrunner più visionario e più sfortunato di Bryan Fuller: autore di serie di rara originalità (Pushing Daisies, Wonderfalls) ha collezionato una serie non invidiabile di brusche cancellazioni prima che Hannibal arrivasse almeno alla terza stagione pur con rating al di sotto della soglia di sopravvivenza.
Ma tutto questo era solo l'anticamera di due conquiste non indifferenti: la nuova serie dedicata a Star Trek per il canale online CBS All Access e American Gods per Starz.
In una intervista con Scifi Now, lo showrunner ha raccontato le origini del progetto.
Più di una storia
Ho sempre amato il mondo descritto nel romanzo, forse anche di più del libro stesso, perché era una gloriosa scatola piena di giocattoli ciò che Neil Gaiman aveva creato.
Per me rappresentava il primo passo di molte grandi storie, un dono che non finiva mai sorprendere.
La metafora
Ciò che mi aveva colpito è quanto fosse sofisticata la storia, al di là del plot parlava di immigrazione. Puoi anche rimuovere le qualità fantastiche degli dei e quello che possono fare, perché per il resto la storia ha i piedi ben saldi nella realtà.
Come è cominciata
Quando gli venne offerta per la prima volta la serie, Fuller era nel mezzo della produzione della stagione 2 di Hannibal. Una volta conclusa, Gaiman volò a Toronto per chiedergli personalmente di seguire il telefilm.
Avevamo finito di girare alle sei e mezza del mattino e a mezzogiorno avevo appuntamento con Neil. Mi ero portato l'edizione rilegata del romanzo ma la prima cosa che mi disse fu "La mia mano mi fa male a furia di firmare libri tutto il giorno". Io avevo la mia nella borsa nell'atto di tirare fuori il libro, ma lo rimisi dentro.
Abbiamo avuto una piacevolissima conversazione sulla narrazione, la natura del rapporto tra Mr. Wednesday (Ian McShane) e Shadow (Ricky Whittle) e di come si trattasse in realtà della storia di un padre assente che cercava di recuperare il rapporto col figlio e delle circostanze avverse che sarebbero state ricche di tradimenti, romanticismo e intimità.
Alla fine la mia risposta poteva essere solo una: "Se non rinnovano Hannibal arriverò immediatamente".
La serie venne rinnovata per la stagione tre, ma con grande sorpresa di Fuller tutti erano disposti ad aspettare e lui cominciò a pensare che doveva coinvolgere un secondo showrunner se voleva che American Gods andasse in produzione mentre proseguiva i lavori sulla serie della NBC.
Mentre raccontavamo le storie di Hannibal, sapevo che c'era del lavoro da fare in termini di scrittura per il pilot e i primi episodi di American Gods. E la prima persona che mi venne in mente era Michael Green, con cui avevo lavorato sulla prima stagione di Heroes. Andavo molto d'accordo con lui, avevamo le stesse idee sulla narrazione e mi sembrava la scelta più giusta.
L'arco narrativo
C'è sempre un fantastico arco narrativo per il protagonista di una storia. Per renderlo in termini realistici devono esserci bellezza e meraviglia ma Shadow dovrà attraversare tormento e perdita e solo dopo scoprire come tutto l'universo sia una meravigliosa magia.
Abbiamo scritto questa scena in cui evoca la neve e non sa se è qualcosa dentro di lui o al di fuori che lo sta facendo, ma la possibilità della magia è quell'indizio entusiasmante che dona potere alla serie. È l'opportunità di credere.
C'è la meravigliosa opportunità di creare un grande arco narrativo che attraversa più stagioni solo per questo personaggio e noi ci stiamo prendendo il nostro tempo per realizzarlo al meglio, con tutto l'incoraggiamento di Starz.
Stiamo meticolosamente creando una fitta trama di personaggi e storyline e con il finale della prima stagione non siamo nemmeno a un quarto del primo libro.
Ed è eccitante avere il tempo di fare bene il nostro lavoro e poter parlare con Neil Gaiman: Lo chiamiamo, dicendogli cosa stiamo facendo e lui ci dà la sua opinione.
Quello che avete letto nel romanzo è la versione compressa della storia, e noi stiamo esplorando ogni angolo e nicchia per farla esplodere in tutta la sua forza e bellezza.
American Gods arriverà su Starz in un punto non ancora definito del 2017, preparatevi a scoprire che gli dei esistono davvero.
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