La città dei morti, terzo capitolo di Resident Evil, romanzo di S. D. Perry non differisce dai precedenti due capitoli: lo stile della Perry rimane essenzialmente banale, stereotipato, la caratterizzazione dei personaggi è assai poco credibile, anche la struttura narrativa, purtroppo, soffre di una evidente ingenuità stilistica e narrativa.

I primi due episodi di Resident Evil traevano ispirazione direttamente dall'omonimo gioco: si aveva la netta impressione leggendo i romanzi della Perry che le vicissitudini narrate non fossero altro che la trasposizione scritta in perfetto stile splatter del videogioco. La città dei morti, pur non traendo ispirazione dal videogioco, ha la pretesa di narrare una storia originale, ma la realtà è un'altra, difatti lo stile rimane quello dei precedenti episodi ovvero banale, un romanzetto sostanzialmente noioso e squallido.

La trama: Claire Redfield giunge alla ben nota Racoon City, città vagamente ambigua che indarno la Perry ha cercato di creare trasmettendole una pallida aria inquietante lovecraftiana, in cerca del fratello Chris. Attaccata dai soliti zombie Claire si asserraglia presso una stazione di polizia abbandonata confidando di riuscire a trovare aiuto o perlomeno un mezzo per fuggire dalla città dei morti. Neanche a farlo apposta, la centrale di polizia non è quella che ci si potrebbe aspettare: è spettrale, inquietante, e ben presto Leon e Claire fanno la macabra scoperta che i pochi superstiti della centrale sono vittime di un morbo che li rende assolutamente pericolosi, forse ancor più degli zombie che stanno assediando la città e il distretto di polizia.

Se i due precedenti episodi, Tyrant il distruttore e Caliban Cove, hanno lasciato l'amaro della delusione in bocca a chi credeva che nei romanzi di Resident Evil avrebbe trovato orrore allo stato puro, con La città dei morti la delusione raggiungerà la sublimazione. Se il romanzo non è nulla di più che un classico splatter made in USA di serie B, occorre invece riconoscere che l'art director, Giacomo Gallo e Mark Gerber, autore dell'immagine di copertina, hanno saputo dar vita ad una veste editoriale di tutto pregio.