A dimostrazione che il futuro dei telefilm è la rete, poco tempo fa Amazon Studios aveva fatto arrivare online la più ambiziosa delle serie: The Man in the High Castle.
Basata sul romanzo di Philip K. Dick da noi intitolato La svastica sul sole, partiva dal presupposto che i nazisti avessero vinto la seconda guerra mondiale e, insieme ai giapponesi, avessero trasformato gli ex Stati Uniti in un incubo dittatoriale.
I dieci episodi di cui è composta la prima stagione sono stati prodotti dalla Scott Free dell'impegnatissimo Ridley Scott, insieme a Frank Spotnitz, in arrivo da X-Files, al comando della serie nel ruolo di showrunner.
Nei giorni scorsi Amazon ha svelato che la scommessa produttiva di un futuro apocalittico peggiore di tutti quelli mai immaginati è stata vinta e lo ha fatto confermando la serie per la stagione due. È la seconda fiction del canale online a raggiungere l'ambito obiettivo dopo Bosch, basata sui romanzi di Michael Connelly.
E un grande risultato per lo stesso Spotnitz, il quale in una intervista con Den of Geek aveva raccontato:
Penso che la mia più grossa difficoltà fosse all'inizio, rendendomi conto che dovevo aggiungere personaggi e situazioni non presenti nel libro per poter creare la struttura di una serie.
La mia paura era di danneggiare la narrazione, per cui ho fatto l'impossibile per rimanere fedele e rispettoso dell'opera originale, ampliando idee e temi da lui accennati nella storia.
Ora posso dire che abbiamo un intero mondo di storie da raccontare, per molto tempo.
E come sa chi ha visto la prima stagione, l'ultimo episodio si chiude con una visione molto particolare. Non ci sono ancora date per l'arrivo online della stagione due, ma è facile immaginare che la vedremo verso la fine del 2016.
Voi cosa ne pensate, The Man in the High Castle è la serie che Dick avrebbe voluto?
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