Potere in mano alle corporation, droghe sintetiche, la comunication ridotta a emoticon, e il monopolio del bene primario per eccellenza: l'acqua. Valerio Carbone nel suo primo romanzo estremizza le tendenze più preoccupanti della società del ventunesimo secondo descrivendo un mondo distopico situato in un lontano futuro.

Il mercante d'acqua è pubblicato dalla casa editrice Haiku, piccola ma molto attiva realtà romana nata nel 2010 e fondata dallo stesso Carbone.

All'interno è arricchito da pregevoli illustrazioni di Marianna Forte.

Il libro


In un lontano futuro sarà rimasto ben poco del mondo come lo conosciamo ora. Le multinazionali avranno assunto il potere politico e l’intera società sarà gestita secondo logiche commerciali. Droghe sintetiche hanno il compito di tenere a bada una depressione, sempre latente, derivata da stress e frustrazione accumulata in anni di obbedienza, le emoticon sostituiscono gran parte del linguaggio perché le persone non conoscono più le parole per esprimere le loro emozioni. 
A causare la deriva del nostro mondo è la perdita del Bene Comune per eccellenza: l’acqua, che è nelle mani di un solo uomo: Oceano, il governatore della Città-degli-Specchi.

Suo figlio, il giovane Fiume, è destinato a diventare l’erede di un impero vigliacco e senza umanità ma la sua età, la sua sensibilità, la sua curiosità ma soprattutto il suo bisogno di rapporti affettivi lo porteranno ad allontanarsi sempre più da suo padre fino a schierarsi dalla parte di un manipolo di ribelli che si fanno chiamare le scimmie di Darwin e che hanno in programma una rivoluzione…

L’autore

Valerio Carbone vive a Roma. Nel 2010 fonda la casa editrice Edizioni Haiku (narrativa contemporanea). Nel 2011 pubblica il racconto La confusione chiara e la silloge Lode a Mishima e a Majakovskij (Edizioni Haiku) insieme a Flavio Carlini. 
Il Mercante d’acqua è il suo primo romanzo.

Valerio Carbone, Il mercante d'acqua, Edizioni Haiku 2015, pagg. 192, euro 15,00