A bordo di un mint, un piccolo hovercraft del deserto, Cristam sfrecciava a quattrocento chilometri orari, sulla pista del circuito periferico di Sadir, dove periodicamente si svolgevano delle gare. Si stava allenando alla guida di alcuni veicoli, sorvegliata da un'istruttrice che la osservava da lontano tramite dei monitor.

“È così veloce” pensò l'istruttrice “che potrebbe persino partecipare ai campionati.”

Il suo passaggio sollevava una densa nuvola di polvere, che aveva già investito altri piloti durante il sorpasso. Girava decisamente più veloce degli Umani, i suoi riflessi erano migliori e lei in particolare era molto abile al volante. Durante l'ultima curva tentò di sorpassare un altro mint che non le dava strada.

“Il pilota di quell'hovercraft non sa perdere.” rifletté Cristam “Se questa fosse una gara non esiterei a cercare di buttarlo fuori pista. Ma in fondo è una sfida tra Eniss e Umani. Solo che qui vinco io e basta.”

Il pilota continuava a zigzagare poco sportivamente, vanificando ogni suo sforzo di superarlo. Era stata costretta a decelerare e la cosa la seccava. Il pilota rallentò ancora, tanto che Cristam vide nello specchietto retrovisore un altro mint sopraggiungere. Era al limite della pazienza, decise di avvicinarsi oltre i margini di sicurezza, nella speranza di spaventarlo. L'altro pilota non si lasciò intimidire e virò bruscamente per tagliarle la strada e rischiare il contatto di proposito. La Eniss lo evitò per un soffio, maledicendolo. Quell'aggressione non poteva restare impunita, pensò. Con una serie di manovre azzardate riuscì quasi ad affiancarlo e lui, per tutta risposta, la urtò, fino a che le carrozzerie dei veicoli aderirono, a oltre trecento chilometri all'ora, rallentando poi bruscamente. Cristam percepì la sensazione di rabbia dell'altro pilota, lo sentiva certo di poter avere la meglio, senza coinvolgere il proprio mint in un incidente probabilmente mortale.

“È folle!” pensò lei.

Premette un pulsante sotto il volante e tirò la levetta che ne emerse. Il veicolo si aprì: la parte superiore dell'abitacolo ruotò, andando a svanire sul retro. Cristam si sollevò in piedi sul sedile. Alla sua sinistra vide il volto pietrificato dell'avversario, avvertì il cambiamento d'umore, la sua paura e tutta l'incertezza che lo pervadeva. La Eniss inserì gli artigli di una mano sotto l'attaccatura dell'abitacolo dell'altro mint e iniziò a tirare. Voleva aprirlo come una scatola di latta. Il pilota fu allarmato dall'accensione di una serie di spie rosse e tentò di separarsi, virando in direzione opposta. Cristam lasciò la presa e diede un poderoso calcio al mint, che sbandò immediatamente e descrisse un ampio arco fuori pista, andando a fermarsi contro un muro di cinta. Lei riprese il controllo del suo hovercraft e, finita la curva, imboccò l'uscita dal circuito e si diresse nei box.