— Per esempio, se metti la pistola in modalità automatica — spiegò — e miri a un bersaglio mobile, il puntamento la insegue e tu devi solo orientare più o meno la canna dell'arma. Se però lo fai senza caricatore, il puntatore valuta male il peso della pistola, che risulta sbilanciata. Il computer integrato è in grado di dirti se hai colpito o meno il bersaglio, anche se il tiro era virtuale, come nel caso in cui il caricatore non sia inserito. Tuttavia, a causa dell'errore dovuto al peso, il risultato può essere falsato. Quindi, il fatto che il bersaglio risulti colpito per il computer, dipende sia da quanto il puntatore riesca a inquadrarlo e stargli dietro, sia, diciamo, dal fattore fortuna. Con questo giochetto in accademia facevamo delle belle scommesse, fingendo di sparare ai topi del deserto.

— Non riuscirai a colpirmi nemmeno così. — dichiarò, accennando un sorriso.

— Voglio scommettere con te, che riesco a colpirti al primo tentativo.

— Comincia pure, quando vuoi.

— Sei pronta? Allora iniziamo.

Con un calcio rapidissimo, Cristam mandò la pistola a impattare contro il muro. L'arma finì per rotolare a terra.

— Ehi! — protestò Synet — Questo non è valido!

— Non hai specificato che non potevo disarmarti.

“Bersaglio colpito.” proferì una voce elettronica.

— Cosa? — esclamò la Eniss, fissando l'arma a terra.

— Eheheh! Credo di aver omesso che la modalità “automatico” fosse riferita anche allo sparo. Sei stata colpita mentre la pistola volava in aria. Ho vinto la scommessa!

— Brutto imbroglione!

Cristam si scagliò su di lui e lo afferrò per il collo. Lui la prese per i fianchi e la tirò a sé.

— Se vuoi strangolarmi è meglio che ti sbrighi, — suggerì con un filo di voce — perché sto per fare una cosa molto stupida.

Le afferrò il vestito e iniziò a sfilarglielo, mentre cominciava a sentirsi soffocare. Lei allentò la stretta, sorpresa da quel gesto. Lui ne approfitto per baciarla, su quelle morbide labbra, tra le zanne avorio, con gli artigli affilati ancora attorno al suo collo, che lo graffiavano. In un attimo le fece lo sgambetto e senza mollarla finirono entrambi distesi sul divano. Lui la spogliò, gettando a terra il suo elegante abito da sera. La baciò sul collo, accarezzandole la morbida pelliccia folta e curata. Lei cominciò a far saltare uno a uno i bottoni della sua camicia, usando un paio di artigli come forbici.

— Scommetto — commentò Cristam, con la sua voce raschiata — che non riuscirò a cacciarti facilmente da casa mia, stanotte, senza ucciderti.

— In realtà a te non piace perdere, non è vero, mia terribile giocatrice criminale?