Due occhi gialli illuminati appena lo scrutarono per un lungo momento. La Eniss gli fece cenno di non fiatare, mettendosi un artiglio davanti le labbra.
Synet sospirò, pensando di aver recuperato qualcuno degli anni di vita che aveva perso per lo spavento.
— Che fai qui? — domandò l'investigatore, sottovoce — Mi hai seguito?
— Che stupido. — rispose lei seccamente, con la sua voce ancora più raschiata del solito, perché la teneva bassa — Faccio quello che fai tu. Ho pedinato Markoni, sono meno visibile di un'auto e di solito anche più veloce. Volevo sapere a chi consegnava i campioni.
Nella fioca luce lui scorse la pelliccia bronzea di Cristam e notò che era nuda.
— Che fine ha fatto il tuo vestito? — domandò sorpreso, sgranando gli occhi.
— Un abito da sera è scomodo per agire di soppiatto in missione. L'avrei fatto a brandelli arrampicandomi quassù.
Da quella posizione potevano osservare meglio, anche alcune carte posate sul tavolo.
— Sembrano delle mappe e dei certificati medici. Meglio fare qualche ripresa. Me le studierò poi con calma. — riferì Synet.
Lui utilizzò uno zoom integrato nei suoi occhiali. Attivò l'amplificatore auditivo. Cristam non ne aveva bisogno, sentiva benissimo cosa si dicevano.
— Stanno parlando di procedere immediatamente all'allevamento dei campioni. — osservò la Eniss.
— Cosa diavolo c'è in quei tubi? — la interrogò.
— Embrioni di un mese. Ibridi. Esperimenti finanziati dall'Alto Comando di Kalimaher.
— Cos'è? — la fissò torvo — Non bastano più la paga, o i soldi che vinci al tavolo da gioco? Vuoi rischiare anche di farti beccare con della merce che scotta, adesso?
— Non dire idiozie. È materiale fornitomi dalla Sezione 95. Mi serve per la copertura, devo fingermi corrotta. Loro sono in cerca di nuovi prodotti, io glieli fornisco e cerco di raggiungere un contatto più interno all'organizzazione.
— Vedi che non sono così stupido? Non ho mai creduto che il Kovo non stesse indagando.
— È tutto coperto dalla massima segretezza, se ti azzardi a compromettere l'operazione ti ammazzo senza scrupoli. — lo minacciò, agitando un artiglio davanti al suo naso.
— Speravo mi aiutassi, invece, quindi starò attento a non metterti in pericolo, più di quanto non faccia tu stessa.
— Io speravo non t'immischiassi. Ho percepito la tua presenza nel Kindlom non appena ho iniziato a salire le scale per il primo piano. Ho dovuto affrettare l'operazione per evitare mi mettessi i bastoni fra le ruote.
— Non ne avevo l'intenzione. Ti ho osservato e basta.
— Io sono una Eniss, sono nata per il pericolo, ma tu sei Umano, rischi la vita molto di più.
— Stai dicendo che ci tieni a me?
— Fai meno lo spiritoso. Dove credi che porteranno, ora, quegli embrioni?
Synet rifletté: — Dovranno allevarli, li porteranno in una struttura apposita, quindi informeranno l'organizzazione. Quando saranno adulti li trasferiranno su di un altro pianeta, forse venduti a chissà chi. È quello che dobbiamo scoprire. Toglimi una curiosità: come hai fatto a trovare quel contatto e a fare la parte della corrotta? Come hanno potuto cascarci? Sei una Eniss del Kovo, avrebbero dovuto fiutare subito la fregatura.
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