Lei puntò una somma discreta su di un robot a sei zampe, di nome “Genghis Khan” e un'altra più piccola su di un serpente meccanico, noto come “Bero”.

— Mi chiamo Adam Markoni, sono un consulente genetico.

— Allora non dovresti confondere Eniss e Umani, no? Dovresti essere piuttosto bravo in questo. — fu la risposta schietta — Io sono Cristam, un sicario della polizia militare.

— Non mi occupo di Eniss, ma di malattie ereditarie. Non intendevo minimamente offenderti. Credo di averti riconosciuta, ti ho già visto una volta qui al Kindlom, quando venni un mese fa e tutti dicevano che sei una forte giocatrice.

— Tu scommetti, signor Markoni? — gli propose, fissandolo negli occhi, come se dovesse trafiggerlo.

— Credo che quel piccoletto con le antenne abbia discrete possibilità, tu che ne pensi?

— Pessima scelta. — commentò, con tono da esperta — Piuttosto farei un pensierino sul “topolino delle sabbie”.

L'uomo scrollò le spalle e sospirò: — Temo di non essere bravo con le gare, preferisco di gran lunga le sfide sul panno verde, o quelle dannate slot machine.

Cristam accennò una risata: — Cosa proponi?

— Pensavo seriamente a una partitina in separata sede, dove nessuno possa disturbarci con tutto questo chiasso.

— Sono sempre interessata a nuove sfide. Andiamo nella mia stanza.

E così dicendo si allontanò verso le scale, seguita da Markoni. Nell'andito estrasse una chiave e aprì la porta di una saletta. Prima di entrare si guardò scrupolosamente intorno, per assicurarsi di non essere vista, lo stesso fece l'uomo. All'interno la luce era soffusa, c'erano delle comode poltrone e un divano, con un tavolino di liquori al centro. Un tavolo da gioco si trovava in un angolo.

— Non immaginavo che avessi riservato una stanza tutta per noi. — commentò Adam, sogghignando e allentando la cravatta.

— Ho un amico nel Kindlom, nulla di particolare.

Lei si avvicinò al tavolo verde, lo colpì con un pugno in un punto preciso e prese ad armeggiare sotto di esso. Ne estrasse una valigetta grigia, che posò sul tavolino dei liquori, spostando le bottiglie.