Nel 1999 Galaxy Quest incassò un totale di 90 milioni 683 mila dollari nel mondo, di cui 71.583 negli States e solo 19.100 nel resto del mondo, contrariamente alla attuale tendenza al botteghino, a fronte di un budget per i nostri giorni ridicolo di 45 milioni.
L'incasso non diede particolari stimoli alla Dreamworks per portare avanti quello che poteva essere un franchise in anticipo sui tempi degno dei Guardiani della Galassia. Il film però guadagnava negli anni un seguito di fan alla continua richiesta di sequel o reboot, fino a pochi anni fa quando aveva cominciato a circolare la voce più intrigante di tutte: una serie tv basata sul film.
Poi arriva la fine di agosto 2015 e quello che sembrava poco più di un rumor è diventato realtà: ci ha pensato la seconda major online, ovvero Amazon Prime, a dare la luce verde alla realizzazione del pilot con l'intenzione di creare una intera prima stagione.
La buona notizia è il ritorno del cast creativo dietro la macchina da presa: la sceneggiatura del pilot sarà opera di uno dei co-autori del film, Robert Gordon (Men in Black 2) mentre alla regia tornerà lo stesso Dean Parisot, molto attivo in televisione da Justified a Modern Family, passando per Master of Sex e The Good Wife, mentre al cinema ha firmato Red 2 e Dick e Jane – Operazione furto.
Anche i produttori originali, Mark Johnson e Melissa Bernstein sono stati ben felici di dare nuova vita alla loro storia.
Due i punti ancora oscuri. Il primo è ovviamente il cast: con nomi non indifferenti come Sigourney Weaver, Alan Rickman e Sam Rockwell, che difficilmente possono essere compatibili con il budget che Amazon potrà permettersi, mentre Tim Allen è ancora impegnato con la sit-com Last Man Standing sulla ABC.
Il secondo è il plot: un telefilm sul telefilm? Il reboot della storia ripartendo dall'inizio del film? Un proseguimento dalla fine della storia con volti nuovi? Dopotutto, se la serie "Galaxy Quest" era una parodia di Star Trek, sarebbe più che giustificato una "Galaxy Quest Next Generation". Magari con un capitano con qualche capello in meno di Tim Allen.
Infine, per chi non lo sapesse, la modalità di Amazon Prime relativa alle serie è diversa da quanto visto con i canali in chiaro, via cavo o Netflix: il sito posterà online il pilot e sarà il numero di visioni registrate a decretare il futuro della serie, anche se è difficile immaginare qualcosa di diverso da un esito positivo.
L'appuntamento è fissato per un punto non precisato del 2016: voi cosa vorreste veder prendere vita, la storia del telefilm o quella del film?
L'importante è che il pilot sia scritto meglio di questo episodio:
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