L'edizione 2015 dei premi Hugo sarà ricordata come la più tormentata della storia. Sempre che, naturalmente, le prossime non lo siano ancora di più, eventualità che non è da escludere.
Abbiamo parlato tempo fa delle polemiche dovute alle nomination "forzate" da alcuni gruppi di ispirazione più o meno politica, i Sad Puppies, guidati da Larry Correia e Brad Torgersen, che in sostanza cercavano in qualche modo di riequilibrare una tendenza che, a loro modo di vedere, sfavoriva un certo tipo di fantascienza poco corretta dal punto di vista sessista o razzista, e i Rabid Puppies di Vox Day, di destra estrema, la cui lista non mirava solo a promuovere delle idee ma anche i propri autori.
Uno degli autori favoriti da queste liste, Lou Antonelli, è stato protagonista in questi ultimo giorni di una vicenda che ha contribuito a far risalire la tensione, proprio a pochi giorni dalla cerimonia di premiazione degli Hugo che avverrà a Spokane il 22 agosto.
La cosa è cominciata con un post su Facebook risalente allo scorso aprile di David Gerrold, notissimo scrittore e nel comitato organizzatore della convention di Spokane, che in risposta a chi faceva pressioni per l'annullamento dei premi Hugo rispondeva, con gentilezza ma anche con decisione, che i Premi Hugo sono una ricchezza del mondo della fantascienza e del suo fandom, e che non assegnarli sarebbe stato come darla vinta a chi li aveva attaccati.
Antonelli, che anche grazie alla lista Rabid Puppies è in finale all'Hugo in due categorie, ha pensato bene di rispondere al commento di Gerrold scrivendo una lettera al capo della polizia di Spokane chiedendo di tenere d'occhio Gerrold, in quanto malato di mente e pericoloso. Antonelli ha aggiunto che Gerrold incitava alla violenza. Alla lettera ha allegato un proprio biglietto da visita.
Le cronache non riportano quale sia stata la reazione della polizia di Spokane, ma risulta che Gerrold sia ancora a piede libero. Antonelli in seguito si è scusato più o meno pubblicamente (in realtà si è limitato a un commento su un post di Jim Hines che raccontava l'accaduto, ma nulla è apparso sulla sua bacheca personale).
La cosa però ha avuto un altro seguito; perché l'editor Carrie Cuinn, che cura la rivista digitale Lakeside Circus, dopo aver letto della mossa di Antonelli ha deciso di rescindere un contratto di pubblicazione di un suo racconto precedentemente siglato. Offrendosi, peraltro, di pagare anche una penale per la mancata pubblicazione.
Antonelli ha pubblicato su Facebook la mail (inviatagli dalla Cuinn privatamente), editando alcune parti, mettendo quindi l'editor alla mercé dei commentatori che seguono Antonelli, che non hanno esitato a mostrare il peggiore repertorio a cui si assiste spesso su Facebook: insulti, sessismo, fino a minacce di morte e di stupro. Antonelli si è ben guardato dal moderare questi commenti, limitandosi, solo il giorno dopo, a commentare "Ok, se qualcuno sta contattando Carrie Cuinn per castigarla per la sua decisione di non pubblicare il mio racconto, che la pianti".
Lou Antonelli, 58 anni, è originario del Massachusetts ma texano d'adozione e scrive principalmente romanzi di storia alternativa. Ha avuto anche una breve carriera politica, candidandosi nel partito Repubblicano nella corsa alla Camera dei rappresentanti, ma venendo pesantemente sconfitto (85% a 15%) dal candidato Democratico.
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