I robot ormai sono diffusi in tanti ambiti, dall'industria al gioco, ma facciamo ancora un po' di fatica a chiamarli con questo nome. Perché quando pronunciamo la parola robot (che la pronuncia sia ròbot, robò o, come si dovrebbe, robòt) pensiamo a robot di Asimov, o a Data, o ai droidi di Star Wars: esseri umani meccanici, coi quali è possibile conversare. Questo è un aspetto che i robot attuale sono ben lungi dal possedere.
Esiste però una categoria di software che ci si sta avvicinando. Sono gli assistenti vocali, protagonisti del film Her. Come Siri, disponibile sui dispositivi Apple, o Google Now, sugli Android. O Cortana, su Windows. Tutti questi software hanno in qualche modo messo in crisi il test di Turing riuscendo a sostenere una sorta di conversazioni, senza però una reale comprensione del linguaggio, ma piuttosto un'analisi sonora che viene confrontata con un enorme database di possibili frasi. Questi sistemi, in sostanza, non capiscono le frasi: le trovano, e rispondono di conseguenza.
A quanto sembra però qualcuno è riuscito a fare un passo avanti: si tratta di Hound, sviluppato da SoundHound, casa che produce l'omonima app (un concorrente di Shazam, per il riconoscimento di brani musicali).
Hound, a quanto dichiarato dai produttori, fa quel passaggio in più che dicevamo prima: non si limita a cercare le frasi, ma ne interpreta il significato. Questo lo rende decisamente più veloce nel dare la risposta, e lo rende capace di comprendere anche richieste più complicate. In uno degli esempi che vengono fatti, lo sperimentatore chiede prima che tempo fa a Dubai, e poi che tempo farà a dicembre. Alla prima domanda, tutti e quattro gli assistenti rispondono dando le previsioni per la giornata; alla seconda, Siri risponde che non può fare previsioni così avanti nel tempo e dà le previsioni per i prossimi giorni, Google Now non capisce la domanda e Cortana si limita a cercare "dicembre" su internet. Hound invece risponde dicendo quali sono le condizioni meteorologiche medie in dicembre a Dubai. Riesce insomma a fare il salto logico dalle previsioni del tempo a un tipo di statistica diverso.
Il test che viene mostrato nel filmato non è stato realizzato dai produttori di Hound, ma dalla rivista olandese Typhone.nl. Chi conduce l'esperimento (forse potremmo chiamarlo "intervistatore"?) ha un accento un po' germanico, ma, a parte Cortana, che poverino proprio non regge il confronto, gli altri tre assistenti capiscono quasi sempre la domanda. È evidente però come Hound sia più veloce e capace di dare risposte spesso più sensate.
Hound, che al momento è in versione beta, per ora è solo in inglese; è disponibile per Android ed è in arrivo per iOS. Se confermerà quanto visto finora, aspettiamoci di vedere la SoundHound acquistata da Apple, Google o Microsoft nei prossimi mesi.
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