È uscito il quinto numero di Futuri, la rivista dell’Italian Institute for the Future dedicata all’analisi dei megatrend e degli scenari di lungo periodo. Il nuovo volume, che inaugura una cadenza semestrale con un doppio numero di pagine rispetto al passato (ben 120), dedica la sua cover story al tema delle Cyberculture, con una riflessione condotta in collaborazione con il bimestrale Quaderni d’Altri Tempi.
A ragionare sul modo in cui la rivoluzione digitale ha trasformato e trasformerà sempre più in futuro la nostra cultura, la società e il modo in cui interpretiamo il mondo sono i saggi di Derrick De Kerckhove, Adolfo Fattori, Gennaro Fucile (gli ultimi due fondatori della rivista Quaderni d’Altri Tempi), Salvatore Monaco, Nicola Napoletano, Roberto Paura e Valerio Pellegrini. Le analisi spaziano dal ruolo degli “avatar” nella riconfigurazione della nostra identità sociale al modo in cui la cultura digitale ha trasformato (in peggio?) il sistema scolastico, dalle interazioni tra cyberculture e religione – la Sindone trasformata in app, le nuove teologie transumaniste – ai fenomeni mediatici che hanno anticipato e stanno anticipando le trasformazioni sociali prodotte dal digitale, con film come C’è posta per te (che tra i primi stimolava allo studio dei comportamenti sociali mediati dal computer) alla serie televisiva Black Mirror.
Tra gli altri contributi del numero, Donato Speroni presenta otto possibili futuri dell’Italia nel contesto internazionale in trasformazione, mentre Renato Briganti e Andrea Gatto analizzano la questione dell’agribusiness e il modo in cui impatterà sull’alimentazione mondiale nei prossimi anni.
Il racconto che chiude il quinto numero di Futuri è Pixel di Andrea Viscusi, che offre al lettore – attraverso la fantascienza – interessanti punti di domanda sul confine tra reale e virtuale.
Futuri è disponibile in cartaceo (6,90 euro) e in ebook (2,99 euro) sul sito dell’Italian Institute for the Future (www.instituteforthefuture.it) e sulle principali librerie online.
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