La Edizioni Frassinelli pubblica in questi giorni di fine maggio il romanzo La memoria dell’acqua (Teemestarin kirja, 2012). Con questa opera esordisce nel campo della narrativa di fantascienza la finlandese Emmi Itaranta.
L’autrice ci descrive come è ridotto il nostro pianeta in una epoca non definita, ma sicuramente di un lontano futuro; ci sono stati degli enormi sconvolgimenti climatici che hanno cambiato profondamente la geografia del mondo, tutta l’Unione Scandinava è annessa all'impero e/o regime del Nuovo Qian, che impone le sue leggi con pugno di ferro su tutta l’Europa, c’è una feroce guerra in corso, ma l’autrice non spiega contro chi e per quale motivo.
I fiumi e le sorgenti si sono quasi completamente esaurite, le calotte polari si sono sciolte completamente, l’acqua è diventata un bene prezioso, mentre le conquiste passate della tecnologia sono diventate un lontano ricordo. L’uomo vive in un arido paesaggio bruciato dal sole, assalito di nugoli di insetti e in particolare durante il periodo estivo se esce all'aperto deve indossare copricapi muniti di veli.
In uno sperduto villaggio dell’Unione Scandinava vive con i suoi genitori la protagonista: Noria Kaitio, suo padre è un “maestro del tè” mentre la madre è una scienziata. Noira è l’apprendista del padre e ambisce a diventare anche lei maestra del tè, una posizione importante, di grande prestigio poiché i maestri conservano grandi segreti e conoscenze.
Come abbiamo scritto l’acqua è diventata un bene prezioso, viene distribuita in piccole quantità e si tratta di acqua che proviene da enormi stabilimenti di dissalazione dell’acqua del mare, ci sono guardie che controllano che non sia venduta acqua di contrabbando e che nessuno abbia fonti o pozzi privati, la pena è la morte.
Poco prima di sostenere l’esame per diventare maestra del te suo padre la conduce in un luogo “che non esiste”. Infatti solo lui conosce la posizione di una sorgente naturale di acqua, un segreto tramandato da decenni dai precedenti maestri del te.
Partecipano poi, a una cerimonia del tè del villaggio, due militari, il maggiore Bolin che ha sempre protetto il padre di Noria e il suo nuovo superiore il comandante Taro. Quest’ultimo però nota come il giardino della famiglia del maestro del te sia ben tenuto e chiede come fanno a farlo crescere così bene, lasciando intendere che sospetta qualcosa.
Avvengono in seguito grandi cambiamenti, la madre di Noria si trasferisce presso una università nel cuore del Nuovo Qian, poco dopo suo padre muore e Noria, alla fine, minacciata da una dura reclusione, e con la sua vita in gioco dovrà fare una scelta pericolosa e straziante tra la conoscenza e la libertà.
Questo romanzo può degnamente confrontarsi con le opere di autori come Margaret Atwood di Il racconto dell'ancella, di George Orwell 1984 e Walter Miller Un cantico per Leibowitz, descrivendo un futuro squallido e terrificante come quelli descritti dagli autori sopracitati.
Un romanzo bellissimo, poetico ma anche triste di una autrice che rivela delle doti straordinarie.
L’autrice
Emmi Itäranta, nata nel 1976 a Tampere, Finlandia, ha cominciato a scrivere il suo romanzo d'esordio, La memoria dell'acqua, durante gli studi alla University of Kent, in Gran Bretagna. Il romanzo è stato pubblicato nel 2012 in Finlandia, dove ha ricevuto un'accoglienza entusiastica. Da allora, i diritti sono stati venduti in più di venti Paesi, e nel 2014 il romanzo è uscito in America e in Inghilterra, raccogliendo molti consensi e la candidatura al Philip K. Dick Award. Emmi Itäranta è stata anche ospite all'edizione 2014 della Fiera di Francoforte e alla BEA in America nello stesso anno.
Il libro
Ci sono segreti che vanno trasmessi di generazione in generazione, come una ricchezza. Questo romanzo comincia così, con un antico segreto che un padre consegna nella mani della fi glia diciassettenne. Noria è nata in una famiglia di maestri del tè, e sa che è giunto il momento di apprenderne i riti e le tradizioni. Sa anche che nel mondo in cui l'umanità si è costretta a vivere – un futuro non lontano in cui la terra non è che un arido paesaggio bruciato dal sole – il segreto che la sua famiglia custodisce è ancora più prezioso. Perché solo i maestri del tè conoscono l'ubicazione di sorgenti segrete d'acqua, un bene ormai ridottissimo. Sorgenti sconosciute perfi no al regime del Nuovo Qian, che domina l'Unione Scandinava e ne amministra con la violenza le poche risorse rimaste. Ma i segreti, specie in un mondo disperato, non restano tali a lungo. E Noria, dopo la morte del padre, quando ormai il regime sospetta di lei e dei suoi, si troverà costretta a scegliere se conservare quel segreto, o tradire la sua famiglia e perdere tutto ciò che le generazioni passate le hanno trasmesso. Un racconto potentissimo e immaginifico, un'autrice in grado, come Margaret Atwood o David Mitchell, di ricreare sulla pagina noi stessi e le nostre più grandi paure, e raccontarci mondi tanto distanti e irreali, quanto vicinissimi a noi.
Emmi Itaranta, La memoria dell’acqua (Teemestarin kirja, 2012), traduzione di Nicola Rainò, Edizioni Frassinelli, pagg. 281, euro 16,00
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