Cinquant'anni di storia alle spalle sono chiaramente difficoltosi da gestire e Joss Whedon, pur essendo un grande lettore di fumetti ed avendo una conoscenza quasi enciclopedica dell'Universo Marvel, non avrebbe potuto affidarsi alle vicende del robot assassino senza alterarne pesantemente sia la genesi che il contesto in cui si muoverà. L'esigenza di non disperdere l'attenzione dello spettatore su troppi personaggi, i Vendicatori sono quasi al limite, e soprattutto di non passare tre quarti del film a spiegare con flashback eccessivamente complessi l'origine di Ultron, hanno portato il regista americano ad ispirarsi al ciclo di storie Age of Ultron, uscito oltreoceano come crossover a fumetti nel 2013, radicandolo però pesantemente nella sua particolare visione del mondo Marvel. Se l'Age of Ultron originale riguarda soprattuto i viaggi nel tempo ed i paradossi temporali, il film pensato da Whedon si riallaccerà invece a quanto successo in Capitan America: The Winter Soldier e nella prima stagione di Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D. Innanzi tutto Whedon ha eliminato Pym, probabilmente il personaggio entrerà lo stesso nella Fase 3 Marvel con Ant-Man, ma inserirlo nel secondo film sui Vendicatori legandolo alle origini di Ultron avrebbe potuto sbilanciare in modo critico o letale la struttura della storia. Con a disposizione Robert Downey Junior nei panni di un “genio, miliardario, playboy e filantropo” ;;;;;come resistere alla tentazione di non utilizzarlo nella creazione dell'Intelligenza Artificiale di Ultron, tanto più che abbiamo avuto il tempo di abituarci a Jarvis sin dalla prima apparizione di Iron Man sul grande schermo. Se il complesso di Edipo rimarrà oppure no lo vedremo presto al cinema ma cancellandone la creazione ufficiale sarà difficile che questa possa essere la sola motivazione principale dell'Ultron di Whedon, qualcosa alla Cameron, tipo Skynet per intendersi, è quello che dai trailers traspare come più ovvia caratterizzazione. Creata per proteggere il genere umano, l'IA di Ultron decide ad un certo punto che sterminando tutta la razza otterrà il suo obiettivo e che la fatica iniziale probabilmente lo ricompenserà in seguito con un grosso grado di tranquillità. Uno spunto quindi in apparenza banale e ripreso da Terminator potrebbe riservare delle sorprese nelle mani di un regista abituato a rigirare ed utilizzare in modo estremamente creativo sequenze narrative topiche sia del cinema che del fumetto. Lo S.H.I.E.L.D. è collassato alla fine del secondo film di Capitan America, i Vendicatori devono occuparsi della sicurezza globale ed Ultron, con vari droni in cui incarnarsi a disposizione, sembrerebbe la soluzione escogitata da Stark e da Bruce Banner, per i pochi che non lo sapessero l'Incredibile Hulk, per essere in più posti allo stesso tempo. Da alcune indiscrezioni di Whedon si potrebbe pensare che Ultron comunque derivi da una base di codice Chitauri recuperato dalle attrezzature degli alieni invasori nel primo film degli Avengers, uno dei filoni portanti della prima stagione di Agents of S.H.I.E.L.D., altro elemento in grado di riservare non poche sorprese sapendo che a tirare le fila degli alieni abbiamo Thanos, il Titano pazzo protagonista dei prossimi due film sui Vendicatori.

Se c'è una cosa in cui eccelle Whedon è la caratterizzazione di personaggi apparentemente di secondo piano per trasformarli in colonne portanti della struttura delle sue opere. Il suo splendido lavoro sulla Vedova Nera, assieme alla scelta di Scarlett Johansson, è l'esempio principale di quello che riesce a fare e sarà ancora più interessante vederlo all'opera nello sviluppare le premesse gettate in precedenza. Se alla Vedova Nera ed Hulk era riservata una scena d'azione mozzafiato nel primo film sui Vendicatori, in questo sembra che la loro relazione si ispessisca e si complichi, allacciandosi in modi per una volta completamente estranei al fumetto. Grazie anche alla splendida conformazione data da Mark Ruffalo ad Hulk, molto differente dal soffertissimo Bruce Banner di tutte le precedenti incarnazioni sia fumettistiche che cinematografiche, per una volta il possente Golia Verde si trasforma da un possibile intralcio di sceneggiatura in una valida risorsa adatta a svilupparsi verso ogni direzione. Quale sarà invece il destino di Jeremy Renner, Occhio di Falco, rimane da vedere perché, pur essendo fra i personaggi preferiti dal regista, non si è ancora staccato dallo stereotipo del duro agente speciale e non è mai stato sviluppato a fondo non comparendo nemmeno, stranamente, nel secondo film di Capitan America, a cui nel fumetto è molto legato. Su Capitan America e Iron Man c'è veramente poco da dire, gli attori sono azzeccatissimi, funzionano perfettamente a solo ed in gruppo riescono, soprattutto Robert Downey Junior, a gestire con maestria la scena; se verranno gettate le premesse per una Civil War almeno attinente al crossover stampato, vedremo i primi segnali di attrito fra i due, un vero peccato perché Chris Evans e Robert Downey Junior sembrano essere fatti per recitare assieme. Ultimo fra i Vendicatori originali sarà Thor, chiaramente impersonato da Chris Hemsworth, in grado di dare un simpatico volto al Dio del Tuono norreno, ben azzeccato per la parte, dotato del physique du rôle ma sembra completamente fuori dalle corde del regista e con la scena costantemente rubata dal fascino e dalla classe del fratello Loki, anche stavolta interpretato da Tom Hiddleston.