La superfantascienza di John W. Campbell

• Oblio

La fantascienza l'ha praticamente creata lui. Sì, certo, prima sono venuti Mary Shelley, Jules Verne, H.G. Wells, Hugo Gernsback. Ma quella che noi consideriamo la fantascienza, quella di Isaac Asimov, di Robert Heinlein, di A.E. van Vogt, esiste grazie a John Wood Campbell jr.. Fu lui, quando prese la direzione di Astounding Stories, a creare quella scuderia di autori che avrebbe reso grande l'età d'oro della fantascienza. Fu lui a stimolare, incoraggiare, a spingere nella direzione giusta e spesso a dare le idee a Isaac Asimov e agli altri autori di quell'epoca. In sostanza, diede forma a un genere.

E Campbell fu anche un eccellente autore, come dimostrò con il romanzo La cosa (già pubblicato nella collana Robotica) e come dimostra in questo Oblio (Forgetfullness) che esce nell'ottima traduzione di Marco Crosa. Fantascienza di grandi idee, ricca di sense of wonder – la scoperta di un mondo che fu un tempo patria di una grandissima civiltà galattica – ma anche capace di stupire e far pensare.