La settimana scorsa il progetto no-profit chiamato Mars One, di cui si era parlato non molto tempo fa, ha selezionato i 100 volontari che un giorno andranno a creare il primo insediamento umano su Marte; uno dei quali, come ampiamente pubblicizzato nelle settimane scorsa dai nostri media, è un italiano, lo studente di medicina Pietro Aliprandi.
John Logsdon, esperto in materie spaziali alla George Washington University di Washington, ha una visione dello stato delle cose molto diverso rispetto a come l'idea stessa del viaggio su Marte viene percepita: "Sembra quasi una truffa. Non hanno la tecnologia, non hanno alcun accordo con l'industria spaziale. Sembra tutto molto precario."
Ma Logsdon non si riferisce solo a Mars One, le ipotetiche spedizioni sul pianeta hanno non pochi problemi da affrontare: "Troppo poche astronavi, inesistente tecnologia in grado di supportare la vita di astronauti e/o coloni, nemmeno lontamente soldi a sufficienza e soprattutto, nessun motivo per andarci", includendo anche la missione progettata dalla Nasa.
Malgrado questi ostacoli siano palesi per l'industria spaziale, sono i politici a cavalcare l'onda dell'entusiasmo, salvo poi fare marcia indietro quando ricevono il rapporto sui costi, tagliando i fondi per le spedizioni interplanetarie.
Anche per Alan Steinberg, esperto in scienze politiche della Sam Huston State University di Huntsville, sia il discorso del presidente Obama, che invocava "una ventata di nuova energia per il programma spaziale per poter mandare astronauti su Marte", sia la proposta inviata al senato da parte del settore ricerca e sviluppo per cui "per la NASA Marte deve essere l'obiettivo primario", è solo un teatrino senza sostanza.
L'anno scorso, il congresso statunitense aveva chiesto al National Research Council quali potessero essere i motivi razionali e fondati per andare su Marte, ma dal rapporto da loro stilato si evincevano solo motivi come prestigio, ispirazione e obiettivi industriali.
Ma come spiega Steinberg "Parlare di Marte è solo un modo per placare il pubblico mentre il budget della NASA viene costantemente tagliato."
E Logsdon aggiunge "C'è una grossa differenza tra aspirazioni e realtà fin dai tempi di Nixon."
Ed eccoci a Mars One, che ha sede in Olanda: la società dietro il programma dice che sarà in grado di finanziare il progetto da 6 miliardi di dollari per un viaggio di sola andata verso Marte, tramite donazioni e il reality show che seguirà le selezioni dei volontari per la partenza.
Dopodiché in gruppi di quattro, i coloni partiranno nel 2024 e 2025, viaggeranno per sei mesi in una struttura grande quanto un camper per poi atterrare sul pianeta, dove vivranno il resto della loro vita.
E uno studio pubblicato dal MIT l'anno scorso, ha sottolineato come il resto della loro vita durerà al massimo 68 giorni, come ha spiegato uno degli autori, l'ingegnere aerospaziale Sydney Do: "tenere in vita le persone su Marte è molto più difficile di quanto la gente possa pensare."
Gli ingegneri di Mars One dichiarano di poter superare le avversità di Marte usando sei capsule Spacex Dragon modificate, equipaggiate con serre gonfiabili. Ma, secondo il rapporto di Do, le piante produrranno velocemente troppo ossigeno, soffocando i coloni.
Inoltre, i pezzi di ricambio rappresenterebbero il 62% del materiale trasportato e soprattutto, la tecnologia per estrarre l'acqua dal suolo di Marte, ancora non esiste.
Dallo studio effettuato al MIT, si evince che il piano di Mars One è di lanciare 15 razzi interplanetari, i quali da soli hanno un costo di 4,5 miliardi di dollari, senza contare i costi dei moduli abitativi, lo sviluppo della tecnologia e l'invio di rifornimenti: "Mars One non è la missione che colonizzerà Marte" conclude Do.
Il CEO di Mars One, Bas Lansdorp, ha risposto "Lo studio del MIT si basa su assunti sbagliati e su soluzioni tecnologiche al di sotto degli standard. Sono cose di cui abbiamo già tenuto conto e che verranno smentite nel nostro prossimo rapporto, previsto in marzo."
Elon Musk, fondatore di SpaceX ha sempre descritto così il progetto di una missione su Marte: "un costante lancio di missili per rifornire i coloni. Se per fortuna riuscissero a non morire soffocati, i coloni potrebbero vivere per 50 anni dopo l'atterraggio. Ed è come viaggiare in auto senza interruzione per 50 anni, devi avere a disposizione un sacco di pezzi di ricambio."
Per un costo di ogni lancio stimato sui 300 milioni di dollari.
Musk conclude "A un certo punto devi chiederti: se tutto quello che sto facendo su Marte è un lavoro di manutenzione in una caverna solo per rimanere vivo, perché ci sono venuto?"
Appare potenzialmente più realistico il piano della NASA, che come abbiamo già raccontato, sta già effettuando continui test per la missione: nel 2030 è previsto il primo lancio di astronauti in orbita intorno al pianeta utilizzando una versione gigantesca del razzo Space Launch System (SLS). Molto più avanti, nel 2060, la prima spedizione internazionale metterà effettivamente piede su Marte.
Ma quello che al momento mancano, sono i fondi: secondo un recente rapporto, non solo al progetto SLS mancano 400 milioni di dollari per poter essere finanziato, ma i fondi della NASA dovrebbero crescere del 5% all'anno per i prossimi dieci anni per poter davvero arrivare su Marte.
Dana Rorbacher, membro del ministero del comitato scientifico, ha dichiarato "dire che abbiamo messo il carro davanti ai buoi è un eufemismo, con 10 miliardi di spesa per un razzo che non avrà una missione prima di 20 anni."
Steinberg ha concluso dicendo "Dobbiamo avere un valido motivo per andare su Marte: una rivalità internazionale o un vantaggio economico, altrimenti semplicemente, i soldi non andranno in quella direzione."
Voi cosa ne pensate?
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID