2 – L’Autocensura delle Sunday pages di Alex Raymond nelle Edizioni Italiane
Poco dopo essere giunta su Mongo la giovane e affascinante Dale Arden si adatta ai costumi del pianeta in tema di …moda femminile e se ne va in giro praticamente in bikini oppure con vesti da odalisca ornate di veli trasparenti che ben poco coprono delle sue attraenti forme, una situazione nella quale però dimostra di trovarsi a proprio agio: d’altronde, se non facesse così, come potrebbe competere con tutte quelle altrettanto giovani, affascinanti e assai poco vestite regine e principesse dei vari Regni di Mongo con le quali il suo Flash Gordon si trova ad avere a che fare?
Tuttavia, nonostante l’avventuroso non sia un giornalino per bambini ma per ragazzi e anche per adulti, l’editore, per non alimentare ulteriori polemiche sul fatto che i giornalini sono a quel tempo considerati diseducativi, ritiene opportuno provvedere a coprire le nudità delle varie protagoniste femminili.
Inizialmente non interviene sulle nudità della giovane e affascinante Aura, la figlia di Ming, la quale entra in scena, nella terza vignetta della terza striscia della TD del 28/1/1934, con la parte superiore del corpo coperta solo da un reggiseno: chissà che la mancata autocensura sia dovuta al fatto che, avendo la giovane principessa la pelle gialla, l’editore ritenga che essa non induca nei lettori… stimoli sessuali!?
Dale Arden, dopo essere stata catturata dagli uomini di Ming, ricompare in scena nella seconda vignetta della TD dell’11/2/1934, ma con vestiti che ancora la coprono dalla testa ai piedi. Ma poco dopo, nell’ultima vignetta della TD del 4/3/1934, nella quale sta per sposare Ming, se pur, ovviamente, contro il suo volere, eccola vestita come Aura, e così continua a presentarsi per le dieci TD successive. Ma nella prima delle tre vignette della quarta striscia della TD del 20/5/1934 ecco la prima autocensura: nell’originale Dale è in reggiseno e con una lunga gonna che arriva fino a terra ma che ha uno spacco sul fianco sinistro che le lascia scoperta la gamba, una posa evidentemente giudicata troppo osé per i lettori italiani, e quindi l’editore interviene coprendo la gamba sinistra: stranamente, però, non autocensura il busto. L’opera di autocensura si completa però nella prima vignetta della prima striscia della successiva TD del 27/5/1934, nella quale Dale viene ricoperta anche dalla vita in su da una specie di canottiera verde a sottili righe nere. D’ora in avanti, per un po’ di tempo, Dale Arden non mostra più ampi lembi di pelle nuda.
Sorprendentemente, subito dopo l’autocensura si estende anche alla principessa Aura, che nella prima vignetta della TD del 17/6/1934 viene raffigurata anch’essa con il busto coperto da una specie di canottiera verde, dalla quale, a sostenere i seni, spuntano due specie di coppe metalliche. Nella quinta vignetta della stessa TD anche Dale è acconciata in identica maniera.
L’autocensura giunge al livello massimo nelle due vignette della terza striscia della TD del 5/8/1934, nella prima delle quali ecco Dale Arden, in una delle stanze celesti dell’harem di Re Vultan, in compagnia dello stesso Re e delle sue otto concubine, tutte vestite da odalische (una solo di esse ha le ali, quindi è una Donna-falco, mentre delle altre sette tre hanno la pelle gialla e quattro la pelle rosa ma un po’ più colorata di quella di Dale): ebbene, non solo Dale è presentata con gonna fino ai piedi e con il busto coperto dal corpetto verde già menzionato, ma lo stesso trattamento di autocensura è riservato alle otto concubine, salvo per due alle quali non è censurata una leggera scollatura dell’abito.
Più avanti, nell’episodio che vede entrare in scena Azura, la Strega Regina degli Uomini Magici, dopo una sua iniziale e trionfale entrata in scena, nella parte finale della TD del 21/4/1935,
in bikini mozzafiato e gonna svolazzante trasparente quasi come l’aria (e qui scatta l’autocensura), la Regina si presenta in scena vestita da capo a piedi, addirittura con un abito a strascico, e quindi non c’è nulla da autocensurare. Ma poi, nelle otto TD dal 25/8/1935 al 13/10/1935, eccola anch’essa in abiti da odalisca, e allora l’editore fiorentino interviene e la ricopre di tutto punto, e lo stesso fanno gli Spada, essendo la loro edizione ripresa da quella Nerbini.
E lo stesso avviene, nella TD del 31/5/1936, con Undina, la Regina del mondo acquatico, che indossa abiti da odalisca nell’originale ma che Nerbini ricopre da capo a piedi.
L’autocensura di Nerbini non è però di lunga durata: la TD del 7/6/1936, nella quale sono censurate (viene loro ricoperta la parte dell’addome scoperto) una danzatrice e Undina, è la penultima ;;nella quale l’editore fiorentino fa intervenire i suoi disegnatori.
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