Stampate i documenti e le foto a cui tenete davvero. Questo incoraggiamento che ha fatto il giro di giornali e social network la settimana scorsa non è venuto da qualche anziano fedele alla macchina per scrivere e alla pellicola fotografica, da qualche tecnofobo irriducibile, ma da Vinton Cerf, uno dei padri di internet al tempo di Darpa, oggi vicepresidente di Google. Il rischio, dice Cerf, è che le generazioni future non possano accedere ai dati digitali della nostra epoca.
Chi scrive in effetti già parecchi anni fa aveva coniato un'epigrafe che per un po' avuto un certo seguito, "la civiltà umana finirà per un cambio di standard". È reale questo pericolo? Personalmente credo che nell'ultimo decennio la sempre maggiore spinta verso i formati aperti abbia decisamente ridotto questo rischio.
Oggi sembra che il pericolo sia piuttosto il contrario: una volta finito in rete, un documento o una foto diventano praticamente indelebili, duplicati all'infinito, disseminati ovunque.
Certo, se accadesse ciò che si racconta in questo film, ci sarebbe effettivamente poco da fare. Ma al di là del pericolo dell'oblio, credo che il video mette in evidenza un altro pericolo del nostro tempo, molto meno teorico e più frequente. Lo vedrete da soli.
Il video è scritto e diretto da Francois Ferracci, che ha curato anche gli effetti speciali. Gli attori sono Luka Kellou e Magali Heu, la musica è di Alexandre Fortuit.
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