Parliamo di Westworld, serie tv con la quale il network HBO (quello di Il trono di Spade, per intenderci), intende far rivivere la rivolta dei robot di un parco di divertimenti raccontata nel 1973 nell'ormai mitico film omonimo, da noi uscito con il titolo Il mondo dei robot. Lo farà con un cast veramente superbo, a cominciare dai protagonisti Ed Harris e sir Anthony Hopkins, al suo primo ruolo televisivo; e poi James Marsden (la saga degli X-Men, Robot & Frank), Thandie Newton (The Chronicles of Riddick, 2012), Evan Rachel Wood (True Blood), Jeffrey Wright (Invasion, Source Code) e molti altri. In rete è uscito il primo shot rilasciato ufficialmente, che vede Harris nei panni rigorosamente neri del pistolero robot, personaggio entrato nell'immaginario sci-fi grazie all'interpretazione originale di Yul Brinner.
La serie si distingue anche per il grosso sforzo produttivo, che vede impegnate, oltre ad HBO, anche la Warner, la Jerry Weintraub Productions e un tipino che risponde al nome di J.J. Abrams in veste di produttore esecutivo, mentre "creativi" e autori dei vari episodi sono Jonathan Nolan (fratello di Christopher Nolan) e sua moglie Lisa Joy. E proprio questi ultimi, interpellati dal sito EW, hanno raccontato un po' di cose su questo progetto, rivisitazione del film scritto e diretto da Michael Crichton. Dice Nolan: "Ciò che si capisce dal film è che esiste un mondo molto più vasto da esplorare. Si descrive il concetto di virus informatico, e il primo virus moderno era uscito lo stesso anno in cui giravano il film, o l'anno prima. [...] Si consideri poi il fatto che il film è stato scritto prima dell'arrivo del primo videogioco. Pensate ai massive multiplayer role-playing game, alla loro ricchezza narrativa; quando Westworld venne scritto niente di tutto questo esisteva."
E aggiunge sua moglie Joy: "La bellezza di farne una serie è che puoi muoverti in tutti quei piccoli spazi lasciati inesplorati dal film. In una serie puoi prendere un approccio narrativo ed esplorare personaggi in un modo diverso dall'ordinario, con una complessità che non sarebbe normalmente possibile per i vincoli di tempo di un film". Riguardo al tema dei robot e dell'intelligenza artificiale, asse portante di tutta la serie, Nolan così si è espresso: "Penso che ci siano un sacco di domande senza risposta. L'A.I. è un argomento che ci ha sempre affascinato. E che tutto ciò che è fantascientifico appartenga al passato della Golden Age. I migliori talenti in circolazione si sono già cimentati con queste sfide, ma penso che sia ancora divertente giocare con alcune di queste grandi idee". E aggiunge Joy: "Penso che dall'uscita di Blade Runner questo argomento sia più prossimo alla 'scienza' che alla 'fiction'. Siamo davanti a un interessante precipizio da cui è possibile sia guardare il futuro che ipotizzarlo".
I due hanno poi svelato che la serie non si svolgerà solo nel parco di divertimenti ipertecnologico di Westworld, com'era nel film, ma prevederà altre location; che gli androidi potrebbero avere qualche particolare che li distinguerà dagli umani, e che lo stesso Westworld potrebbe essere presentato in modo diverso, con un'esperienza immersiva e realistica tipica dei videogiochi moderni. Inoltre la serie proverà a esplorare in maniera più approfondita il rapporto tra umanità e intelligenza artificiale, alla luce dei problemi e dei conflitti che si potrebbero generare, e che già vengono ipotizzati. Senza dimenticare l'ambientazione western, con lo "stacco" tra antico e moderno che fece la fortuna del film. Tutto il resto è ancora avvolto nel mistero (la serie è in post produzione e non è ancora stato definito quando debutterà), ma Nolan assicura: "Quello che possiamo dirvi è che abbiamo intenzione di fare la più ambiziosa, sovversiva e fottuta serie tv di sempre". Il che, visto l'alto livello raggiunto dalle produzioni tv in questi anni, è davvero una sfida.
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