Dopo Star Wars, Il signore degli anelli, Alien, Avatar e 300, anche la serie zombie più in voga degli ultimi anni, The Walking Dead, cade sotto le grinfie di Leo Ortolani, uno dei più apprezzati fumettisti italiani, del quale si potrebbe anche dire, dopo il recente "affair" del volumetto del Corriere della Sera su Charlie, che le vignette "vanno a ruba".
Sabato 17 gennaio è stato presentato - arriverà in tutte le edicole questo giovedì, 22 gennaio - uscito in edicola il primo fascicolo di The Walking Rat, miniserie che si svilupperà in tre albi (numeri 106, 107 e 108 della serie regolare Rat-Man, formato 16x21cm, prezzo 2,50 euro), che conterranno ciascuno due storie. La vicenda si svolge in un mondo senza più automobili, senza cellulari, senza stress, senza paura delle malattie, senza paura di morire. Perché tutti sono già morti, ma morti viventi.
In questo mondo si muove il protagonista, un uomo che ha dimenticato molto del passato, tanto da dover leggere il suo nome sull’etichetta del maglione, ma che ancora crede che la vita non possa essere fatta solo per camminare e mangiare, al modo degli zombie. E, per dimostrarlo, non esita a indossare una famosa maschera gialla, con le orecchie da topo. Nella saga, non mancano naturalmente umoristici riferimenti ai personaggi televisivi di The Walking Dead, anche se l’opera è pienamente godibile anche per coloro che non conoscono i dettagli della serie originale.
“L’idea di realizzare The Walking Rat nasce dalla mia personale passione per la serie a fumetti originale sugli zombie e anche per la successiva rielaborazione televisiva”, spiega Ortolani. “I miei lettori sanno che non posso astenermi nel fare le parodie di ciò che mi piace, soprattutto prendendo ispirazione nel mondo dei fumetti e del cinema: insomma, ho dovuto rifarla a modo mio! Anche stavolta spero che Rat-Man sappia stupire, divertire e forse anche far pensare”.
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