Delos Cyberzine si è presentata ai suoi lettori con un primo numero già piuttosto succoso per l’epoca (oggi, soprattutto l’area delle news ci fa in realtà parecchio sorridere per la sua sottigliezza): un articolo su BBS e fantascienza scritto da Silvio, uno speciale sul Cyperpunk che includeva una intervista fatta da me e Franco Forte a William Gibson (forse la prima delle interviste fatte in Italia al padre di questo genere) e due racconti di Francesco Redolfi e Marco Pera.Nel secondo numero, oltre a rubriche su libri, cinema e Star Trek, spiccava una intervista con Bruce Sterling, un articolo sulle tv satellitari che trasmettevano sci-fi in Europa e un racconto di Franco Forte (Mefistofele). Il terzo numero, infine, presentò la solita rubrica di libri e cinema a cura mia e di Silvio, alla quale si aggiunse la rubrica sul fandom d Franco Clun. Nel terzo numero fece bella mostra anche l’intervento di Bruce Sterling e William Gibson tenuto alla Conferenza sulla Tecnologia e l'Educazione, alla National Academy of Sciences sul tema “scuola e cyberpunk”, una mia intervista a Daniele Brolli e il racconto “Invasione” di Francesca Scarpati.
Tecnicamente questi primi tre numeri di Delos vennero realizzati con un software per presentazioni animate che si chiamava Astound. Si trattava di un pacchetto software che proponeva i contenuti testuali e grafici della rivista telematica esattamente identici sia che venissero visualizzati su un PC sia su un Mac. Era un po’ l’uovo di Colombo, perché una volta “impaginata” la grafica del numero, bastava che il file di Astound venisse da noi uploadato sulle BBS e reso disponibile per tutti. Non importava se un lettore utilizzava il sistema operativo di Microsoft o quello di Apple. In più si trattava di una lettura completamente gratuita per i lettori, il cui costo era solo quello della connessione telefonica col modem. Certo, non è che gli utilizzatori di modem e BBS pullulassero a quel tempo e per cercare di far conoscere l’iniziativa ricordo che con Silvio preparammo un piccolo package in cartoncino. Al suo interno c’erano dei floppy disk da 3,5 pollici con i file prodotti con Astound di Delos Cyberzine che portammo con noi all’Italcon di San Marino, svoltasi dal 27 aprile all’1 maggio 1995. La speranza era di “piazzarne” qualcuno, ma non fu un grande successo perché l’iniziativa venne vista un po’ come se fossero atterrati gli alieni a Lucca: ancora tropo lontana da ciò che sarebbe invece successo in seguito con l’avvento di Internet.
Poco tempo dopo questa esperienza su BBS e floppy disk, già col quarto numero, Delos Cyperzine passò al linguaggio HTML ed entrò prepotentemente nella grande ragnatela del World Wide Web. A tutti gli effetti, credo si trattasse di una delle prime, o forse la prima rivista telematica italiana disponibile in Internet che poteva essere letta sia con i browser Netscape che Mosaic. Silvio fu anche bravo nel riportare in rete tutti i primi tre numeri in versione HTML, tutt’ora disponibili online. Naturalmente in questo passaggio si è purtroppo perduta tutta la grafica affascinante che Astound ci permetteva di realizzare, ma almeno i contenuti sono tuttora fruibili.
Quel periodo lo ricordo davvero bene, perché la rete cominciò a permetterci di entrare in contatto via mail con molti autori stranieri – le cui caselle email venivano da noi “carpite” sulle riviste specializzate estere alle quali eravamo abbonati e che a volte le pubblicava, oppure ricercando i primi siti personali degli scrittori. Così potevamo reperire materiale per interviste e notizie molto più semplicemente e velocemente di come mai ci era capitato prima, quando pubblicavamo le nostre fanzine… Entrammo in contatto davvero con tanti autori: molti furono disponibili e risposero ampiamente alle nostre domande, altri ci sorpresero. Per esempio, mai mi sarei immaginato che Terry Pratchett, allora uno degli autori inglesi più ricchi d’Inghilterra, rispondesse alle mie domande via mail. Oppure ricordo le lapidarie risposte ricevute all’intervista fatta da me e Silvio a Douglas Adams, il padre della guida galattica degli autostoppisti: ancora oggi mi chiedo se ci avesse risposto in quel modo per la sua tagliente ironia o altro… Purtroppo non lo sapremo mai. Sta di fatto che rispetto alle esperienze precedenti (nelle quali per riuscire a entrare in contatto con un personaggio della fantascienza, spedirgli delle domande, attendere le risposte via posta tradizionale passavano anche dei mesi), l’avvento di Internet ci rese tutto più veloce e immediato.
In questo breve excursus, concludo ringraziando Silvio e Carmine Treanni che con grande caparbietà sono riusciti a mantenere in vita la rivista tutti questi anni. Io a un certo punto, dopo aver messo in piedi altre iniziative fantascientifiche un po’ folli (1), ho cominciato a occuparmi di un altro genere di letteratura popolare e ho virato la mia passione verso il giallo classico. In sostanza sono passato dal divulgare la fantascienza a promuovere il giallo, cercando di farlo sempre attraverso i canali di comunicazione più innovativi.
Negli ultimi anni leggo molta meno fantascienza, ma non per questo non resto affascinato ogni volta che guardo avanti attraverso ciò che propongono le nuove leve della SF e ciò che sforna mensilmente Delos. … anche se questa volta, devo ammetterlo, l’emozione più grande l’ho avuta guardandomi per un attimo indietro, ripercorrendo le prime tappe di questa avventura fantastica che è stata ed è Delos Science Fiction.
Buon ventennale, Delos: live long and prosper!
(1) Iniziative come Delos Radio International, la web radio del Delos Project, per la quale acquistai le licenze di RealAudio, un apposito software di streaming, pagandole 800.000 lire di tasca mia; oppure lanciando nel 1997 il Corriere della Fantascienza (oggi inglobato in Fantascienza.com), la cui idea in un incontro a Piacenza dal buon vecchio Vic (Vittorio Curtoni), venne considerata una vera pazzia (anche se poi pare funzionare tutt’ora).
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