Viene dalla Francia Hello World, corto a metà fra il cyberpunk e il tecno-thriller. In un futuro non lontano, una multinazionale ha sviluppato una tecnologia che consente di memorizzare i ricordi in remoto, sui server aziendali. È il seme che genera una società in cui non esiste più una sfera privata. Ma una giovane hacker intende cambiare le cose.
Hello World è un corto di ventuno minuti, realizzato da due studenti della Femis, la più prestigiosa scuola di cinema francese. Rafaël Mathé ed Etienne Larragueta hanno scelto di puntare su un linguaggio di ispirazione fantascientifica per realizzare la loro "tesi di laurea".
Il corto delinea una società futura in cui reale e virtuale sono inestricabilmente sovrapposte e, anzi, la seconda vive di vita propria opprimendo gli individui e privandoli delle loro fondamentali libertà. La rete è pervasiva e la stessa protagonista vi è emersa, ma il suo sogno non è uscirne, bensì ristabilire un’ideale di "cyber-ecologia" in cui le due sfere convivono in armonia.
Forse non il massimo dell'originalità sul versante della trama, il lavoro è invece più solido per quanto riguarda il comparto visivo e la regia. Hello World è stato girato in undici giorni sul set scolastici e in giro per Parigi. In fase di post-produzione sono stati aggiunti gli effetti visivi con After Effects, i quali mostrano, nelle riprese in soggettiva, il sistema operativo a cui ogni essere umano è connesso. Il corto è costato circa dodicimila dollari ed è stato presentato in vari festival, fra cui la seconda edizione del Philip K. Dick European Science Fiction Film festival in Ottobre.
Ecco dunque Hello World.
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