In ottobre Gargoyle Books ha pubblicato un secondo romanzo della scrittrice Jo Walton dal titolo Le mie due vite (My Real Children, 2014), un romanzo ucronico che in certa misura ricorda il concetto riportato alla base di Sliding Doors.

Siamo nel 2015 e la protagonista Patricia Cowan, nata nel 1926, ha 89 anni e vive in un ricovero per anziani, nella cartella clinica il suo stato mentale è indicato con la sigla MC (Molto Confusa).

Mentre ricorda benissimo la sua infanzia, le cose sono più confuse dal momento in cio il suo fidanzato Mark le chiese di sposarlo: ha un ricordo di averlo fatto e un’altro invece di aver rifiutato il matrimonio e dopo vari anni di solitudine di aver incontrato una ragazza, Bee e di aver vissuto una vita piena, dolce, intensa con lei.

Ma anche della storia recente ha ricordi differenti: ricorda di un mondo in cui John F. Kennedy è stato ucciso da una bomba nel 1963, mentre in un altro ricordo Kennedy non si presentò più alle elezioni del 1964 dopo l’escalation per i fatti di Cuba che provocarono il bombardamento atomico su Miami e su Kiev.

L'autrice sfugge alla trappola del manicheismo pur presentandoci due vissuti assai diversi - da un lato, quello di umiliazione e frustrazione di Trish, dall'altro quello anticonformista e all'insegna della realizzazione personale di Pat. Ma l'esistenza di ognuno non può leggersi a senso unico. La felicità trova sempre un ingresso grazie all'amore, l'affetto e la cura che si è capaci di dare e ricevere, e grazie alla capacità individuale di trovare senso nelle cose che si fanno, indipendentemente dalle circostanze.

Il romanzo è una raffinata ucronia, resa attraverso il registro del realismo narrativo (stile sobrio e sorvegliato, privo di sentimentalismi, che non a caso ha fatto ricordare a qualcuno quello dei racconti di Alice Munro), che farà la felicità degli appassionati di fantascienza più esigenti, dal momento che l'autrice non si risparmia nel ridisegno della Storia - in particolare del periodo della Guerra Fredda - dandone più versioni in un'unica trama, che, lungi dal perdere di ritmo e vigore, aumenta sia il coinvolgimento sia gli spunti di riflessione nel lettore.

Un brano

Se i mondi erano due, cosa la induceva a scivolare dall'uno all'altro? L'anno era lo stesso, qualunque esso fosse. Solo che le cose erano differenti, e invece non avrebbero dovuto esserlo. Aveva quattro figli, oppure tre. Ricordava cose che non potevano essere entrambe vere allo stesso tempo. Ricordava l'assassinio di Kennedy, ma anche che il presidente si era rifiutato di ricandidarsi dopo la crisi dei missili di Cuba. Non potevano essere accadute tutte e due le cose, eppure lei ricordava così. Aveva fatto una scelta che avrebbe potuto condurla in due direzioni diverse e, di conseguenza, aveva avuto due vite? Due vite cominciate entrambe a Twickenham nel 1926 ed entrambe concluse lì in quella casa di cura nel 2014 o 2015, qualunque dei due fosse?

L’autrice

Jo Walton è nata ad Aberdare nel Galles nel1964. È poetessa e scrittrice di libri fantasy e di fantascienza. Ha vinto numerosi premi, tra cui, nel 2002 il John W. Campbell Award come Miglior nuovo talento, il World Fantasy Award, il Prometheus Award e il Mythopoeic Award. Con Un altro mondo (Gargoyle 2013) si è aggiudicata il Nebula Award e l’Hugo Award per il miglior romanzo. 

Fra le sue opere: The King’s Peace (2000), The King’s name (2001) e The Prize in the Game (2002), tutti ambientati nello stesso mondo ispirato al ciclo arturiano, Tooth and Claw (2003), Farthing (2006), Ha’Penny (2007) e Half a Crown (2008), trilogia di storia alternativa, Lifelode (2009).

Il libro

Patricia ha dei ricordi molto confusi del suo passato. Le immagini dell’adolescenza sono nitide e intatte, ma dopo cosa è successo?

Ha sposato Mark ed è stata moglie e madre come le sue coetanee, oppure ha scelto di amare liberamente la sua compagna Bee sfidando tutti i pregiudizi? Davvero le sue scelte hanno influenzato il destino del mondo al punto di farlo diventare contemporaneamen­te un posto meraviglioso in cui vivere e il palcoscenico di atti terribili?

Patricia non lo sa. Non sa come sia possibile ricordare di essere stata sia Trish sia Pat. Le sfugge qualcosa, è “molto confusa” come annotano i medici sulla sua cartella clinica. E tuttavia deve tentare di rimettere insieme i frammenti per capire chi è stata in realtà…

Due incredibili versioni della storia del XX secolo diverse dalla nostra, due possibilità di vita vissute dalla medesima donna, in cui, come nell’effetto farfalla, le conquiste personali hanno il potere di cambiare i destini di molti altri allo stesso modo in cui il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo.

Jo Walton, Le mie due vite (My Real Children, 2014), traduzione Daniela Di Falco, Gargoyle Books, Collana Extra, Pag. 311, euro 18,00