Pubblicato in Italia per la prima volta nel 1958 col titolo La peste verde tra i Romanzi del Corriere (della Sera), poi varie volte su Urania fino all'edizione del 2006 in Urania Collezione, torna ora in libreria per la casa editrice Beat Morte dell'erba, romanzo del 1956 dello scrittore britannico John Cristopher, e uno dei primi e più famosi classici del genere apocalittico.
Il virus che distrugge la civiltà in questo caso non attacca l'uomo, ma le graminacee ("erba", termine che in botanica include tutti i cereali, tra cui grano, mais, riso, orzo, eccetera), con conseguente crollo dell'agricoltura.
Beat - editore che ha anche un marchio abbastanza simile a quello del produttore di cuffie Beats - è una casa editrice che pubblica principalmente riedizioni in tascabile di libri usciti da altri editori. In questo caso però si tratta di una prima edizione (dopo, ovviamente, le molteplici di Mondadori).
Il libro
John e David Custance sono due fratelli molto diversi. John ha scelto di vivere a Londra con moglie e figli per la carriera di ingegnere civile, mentre David, scontroso e indifferente al fascino della vita cittadina, è rimasto a Blind Gill, per gestire la fattoria del nonno. Ma quando dalle piantagioni del sud est asiatico sbarca in Europa il virus Chung Li, i due fratelli si ritrovano uniti come quando erano bambini. A Londra la situazione è critica: le nazioni che vivono principalmente di agricoltura sono in ginocchio e le materie prime scarseggiano. E anche quando alcuni batteriologi sembrano aver trovato un rimedio, sfortuna vuole che il Chung Li reagisca all'antidoto mutandosi in un virus violentissimo che annienta tutte le graminacee: grano, avena, mais e persino l'erba. È il caos. La rivolta dilaga, i negozi vengono razziati, il crimine cresce a dismisura. John decide di portare la famiglia a Blind Gill, dove David ha fortificato la fattoria e fatto scorta di derrate e beni di prima necessità.
L'autore
John Christopher è uno dei numerosi pseudonimi usati da Christopher Samuel Youd, uno dei più grandi scrittori di science fiction inglesi, nato nel 1922 nel Lancashire. Tra i suoi romanzi figurano Inverno senza fine (The World in Winter, 1962) e la trilogia dei Tripods. Da La morte dell'erba venne tratto nel 1970 un film, diretto da Cornel Wide, dal titolo 2000: La fine dell'uomo (No blade of grass).
John Christopher, La morte dell'erba (No Blade of Grass, 1956), Superbeat, Beat 2014, pagg. 208, Euro 13,90.
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