Mentre da qualche parte nell'oceano la NASA porta avanti i lunghi preparativi che, nelle intenzioni, porteranno la capsula Orion e i suoi passeggeri su Marte nel decennio 2030, nel frattempo può barrare una nuova voce dalla lista delle cose da fare. La sonda spaziale Maven è finalmente entrata nell'orbita del pianeta rosso, dopo aver percorso 711 milioni di chilometri in dieci mesi.
Per assicurarsi l'orientamento corretto e raggiungere l'orbita, Maven ha acceso i suoi motori a propulsione. Poi, superato il polo nord di Marte alla non indifferente velocità di sedicimila chilometri orari, la sonda ha iniziato il graduale processo di rallentamento così da poter essere catturato dalla gravità del pianeta ed entrare in una alta orbita ellittica.
La manovra, durata 33 minuti, ha richiesto metà del propellente disponibile, ma è stata un successo: ora Maven entrerà nella fase, della durata di sei settimane, nella quale passerà da 35 a 4,5 ore per compiere un'orbita completa e dare il via alla ricerca scientifica. Infatti la sonda passerà almeno un anno terrestre (cioè mezzo anno marziano) raccogliendo dati atmosferici tra i 6200 e 150 km dalla superfice del pianeta.
La missione di Maven (Mars Atmosphere and Volatile Evolution Mission) mira a scoprire come sia cambiata l'atmosfera del pianeta nel tempo. In particolare, la speranza è di scoprire cosa ha causato la perdita di acqua e di elementi come l'anidride carbonica attraverso l'atmosfera. Negli ultimi milioni di anni il 99% dell'atmosfera del pianeta è stata spazzata nello spazio dai venti solari, probabilmente a causa della mancanza dei suoi campi magnetici protettivi.
Raccogliendo misurazioni dettagliate dell'atmosfera superiore tramite l'uso di otto strumenti, gli scienziati sperano di scoprire l'attuale velocità di fuga dell'atmosfera. Da qui, lavorando a ritroso, saranno in grado di stabilire la storia dell'abitabilità del pianeta. Inoltre, ci sarà l'opportunità di cogliere il passaggio della cometa Siding Spring, che raddoppierà la presenza di idrogeno nell'atmosfera di Marte per i due giorni del suo passaggio.
Maven non è da sola nel suo lungo viaggio: oltre alle tre sonde già presenti e ai robot in azione sul pianeta, è stata raggiunta dalla sonda indiana Mangalyaan, di fatto nome dato dai media indiani e che in Hindi significa Nave Marziana, mentre quello effettivo è Mars Orbiter Mission (sì, proprio MOM, mamma), che arriva con una missione diversa da quella di Maven, ma raccoglierà anche dati atmosferici che condividerà poi il suo collega spaziale.
E l'agenzia spaziale indiana ha pensato bene di twittare l'evento così:
E ha aggiunto: "Cos'è rosso, è un pianeta ed è messo a fuoco nella mia orbita?", dimostrando un notevole senso dell'umorismo per la missione spaziale più ambiziosa del governo indiano.
Maven ha anche un altro compito: fornire una fonte di comunicazione e supporto a lungo termine con i rover a terra e, come ha detto l'astronauta John Grunsfeld, "dare risposte ad alcune domande fondamentali su Marte e sulla vita oltre la Terra". Mentre auguriamo buon viaggio a Maven e Mangalyaan, vi lasciamo con le loro pagine ufficiali, che trovate nelle Risorse in rete, e il video ufficiale della NASA.
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