Jason Wishnow è l'ex regista dei TedTalks, le famose conferenze a cui sono intervenute personalità di assoluto spicco, come Bill Clinton o Bono degli U2, tanto per citarne alcune. L'anno scorso è stato in Cina, dove ha incontrato Ai Wei Wei, l'artista cinese noto per le sue posizioni fortemente critiche nei confronti del governo cinese. Dal sodalizio è nato il progetto The Sand Storm, un corto affidato al direttore di fotografia naturalizzato cinese Cristopher Doyle e realizzato in Cina in gran segreto. L'opera ora debutta al Telluride Film Festival in USA.
Si racconta - o meglio si abbozza - la storia di un trafficante di acqua in un lontano futuro, quando l'acqua sarà un bene più che scarso. L'anonima città in cui è ambientato il corto ricorda un deserto dove gli abitanti sono in costante lotta per la sopravvivenza e per assicurarsi quel poco di risorse rimaste. Una visione distopica del nostro futuro che pone al centro il tema della sostenibilità dello sviluppo. Un progetto che sembrava essere nelle corde di un'attivista per i diritti come Ai Wei Wei, che infatti all'epoca accetta di partecipare debuttando come attore.
I problemi nascono al termine delle riprese. Wishnow, forse allarmato per i costi di produzione in fase di lievitazione, decide di lanciare una campagna su Kickstarter facendo leva sulla popolarità dell'artista cinese. E infatti la rete risponde bene. L'iniziale richiesta di trentatremila dollari viene rapidamente superata e, nel tempo, viene abbattuto il tetto dei centomila dollari con oltre duemila sostenitori.
E qui iniziano le grane. A quanto pare infatti Ai Wei Wei non aveva dato il consenso per lo sfruttamento della sua immagine, tanto che, oltre a prendere le distanze dal progetto, nell'aprile del 2014 fa mandare una lettera dal suo staff per bloccare la campagna di crowdsourcing. Si ferma tutto e la pagina sul sito scompare. In seguito, Wishnow e Ai Wei Wei si parlano e, a quanto pare, sistemano le divergenze, tanto che la campagna riparte, per quanto in tono minore.
Veniamo quindi a poche settimana fa, quando finalmente il corto viene pubblicato online. Sono nove minuti di girato, visivamente ben curati e con una regia sicuramente di livello, ma in rete serpeggia il malcontento (basta leggere alcuni dei commenti su Vimeo). L'idea è che per centomila dollari si potesse fare qualcosa di più. La trama è in effetti poco più di un abbozzo e non si regge in piedi da sola, soprattutto nel finale. Si vuole forse mostrare la bellezza e la potenzialità dell'idea in vista di un lungometraggio, ma nei minuti di girato - un po' a sorpresa - occupa uno spazio preponderante un triangolo amoroso che sa di cliché, mentre Ai Wei Wei sembra al contrario non avere un ruolo centrale, quantomeno non come descritto inizialmente.
Dunque la strada per trasformare The Sand Storm in qualcosa di più importante sembra già piuttosto in salita, ma lasciamo parlare le immagini. Voi che ne pensate?
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