XXII secolo, in una metropoli del Polo Nord. Per un cyborg donna è il momento di partire. Dovrà salire su un'ascensore speciale, che la porterà oltre l'Aurora Boreale e sullo Space Gate Auroras, dove dovrà lavorare per due anni. Dovrà salutare la sua compagna. Una separazione particolarmente dolorosa, come si scoprirà.
Non succede molto altro nei sette minuti di Auroras, un lavoro sci-fi sbarcato su Kickstarter tempo fa in cerca di fondi. Ha ottenuto oltre dodicimila dollari a fronte dei diecimila richiesti. I soldi serviranno a completare il comparto grafico (attualmente al 75%) potenziando le risorse di rendering e finalizzando la fase di post-produzione. Tutto il resto verrà investito nella preparazione di un'eventuale lungometraggio. Si realizza così il progetto di Jonathan Niles, un esperto di effetti visivi di San Francisco con quattordici anni di esperienza alle spalle, durante i quali ha collaborato con New Line Cinema, Warner Brothers, 20th Century Fox e Marvel Studios.
Il progetto indipendente Auroras è stato varato nel 2010 e ha sofferto di un sviluppo lento a causa delle risorse limitate (due soli computer e budget contenuto). Ma Niles non ha mai mollato, anche perché – come si legge su Kickstarter – era per lui l'occasione di veicolare un messaggio importante: "La fantascienza non riguarda il futuro, ma il presente. Le pari opportunità, indipendentemente dall'orientamento sessuale, non sono ancora realtà. Il film si fa carico di un messaggio che probabilmente non verrebbe rischiato in una produzione Hollywoodiana con un budget pesante".
Il regista ha tratto spunto da un fatto di cronaca del 2011, quando l'ufficiale di marina Marissa Gaeta – sbarcata al termine di una lunga missione sulla USS Oak Hill – baciò la sua compagna davanti ai media schierati. La foto fece il giro del mondo. Per quanto riguarda invece il comparto visivo, Niles dichiara di essersi ispirato a Makoto Shinkai, un giovane regista di anime giapponese. In attesa di apprezzare il risultato finale, c'è da dire che Niles è un vero e proprio appassionato di fantascienza, tanto che anche il suo primo lavoro rientra nel genere. Si chiama Supervised. È stato completato nel 2013 e lo riportiamo qui sotto insieme ad Auroras.
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