Daniel Keyes è uno degli autori più conosciuti della fantascienza classica, eppure ben pochi saprebbero nominare più di due sue opere. La prima è certamente il racconto Fiori per Algernon, del 1959, vincitore del premio Hugo. E la seconda è ancora Fiori per Algernon, questa volta il romanzo che Keyes ottenne espandendo il racconto, e che vinse questa volta il premio Nebula nel 1966. Dal romanzo venne anche tratto un film, Charly (in Italia I due mondi di Charly, 1968) con Cliff Robertson e Claire Bloom.
Keyes ha in effetti scritto diversi altri pregevoli racconti di fantascienza, ma la sua attività è stata soprattutto in altri settori, giallo e fumetti.
Daniel Keyes è morto il 15 giugno, per complicazioni dopo una polmonite. Aveva ottantasei anni.
Nato a New York nel 1927 aveva frequentato poco l'università, per poi arruolarsi in marina a 17 anni fino alla fine della guerra. Tornato in patria nel 1950 ottiene la laurea in psicologia e comincia a lavorare per riviste di vario genere, finché non approda alla Atlas Comics, la casa che anni dopo cambierà nome in Marvel, e comincia a scrivere fumetti sotto la supervisione di Stan Lee.
Keyes scrive il soggetto della storia di un uomo che, sottoposto a un esperimento, diventa un genio dal potenziale enorme, ma poi l'effetto svanisce e torna normale. Keyes si rende conto però che il soggetto non è adatto a un fumetto e ne trae un racconto, scritto sotto forma di diario di un uomo mentalmente disabile che dopo l'operazione diventa progressivamente più intelligente. Nasce così la sua opera più famosa, Fiori per Algernon.
Dagli anni sessanta Keyes si dedica all'insegnamento e dal 1966 diventa professore di inglese e scrittura creativa alla Ohio University di Athens. I suoi ultimi lavori faticano a trovare editori, in qualche caso vengono pubblicati all'estero ma non negli Stati Uniti.
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