L’episodio che tuttavia propone nella maniera più esplicita possibile il parallelismo con le vicende della Guerra fredda del XX secolo è A Private Little War (“Guerra privata”). Qui, Kirk e McCoy giungono su Neural, un pianeta su cui Kirk era stato tredici anni prima diventando amico di un indigeno, Tyree. All’epoca, la popolazione indigena del pianeta era appena entrata nell’età del ferro, mentre ora una fazione di essa utilizza rozzi archibugi. Il salto evolutivo insospettisce Kirk, che scopre la presenza sul pianeta dei Klingon: questi, interessati a fare di Neural un governatorato dell’Impero, istruiscono la più violenta fazione indigena sulla realizzazione di armi sempre più avanzate. L’unica soluzione, per Kirk, è di fornire
La “soluzione liberale” punta sempre alla cooperazione, cioè alla soluzione CC, quella proposta da McCoy. La “soluzione realista” di Kirk è sempre, inevitabilmente, DD: l’unica capace di evitare la mutua distruzione assicurata, perché parte dalla convinzione che, se si scegliesse la strategia della cooperazione, l’avversario potrebbe non pensarla allo stesso modo e ‘fregare’ il compagno. Nella Guerra Fredda, entrambi i contendenti – USA e URSS – puntavano ad aumentare il proprio arsenale nucleare per evitare di trovarsi a ottenere 7, cioè distruzione totale. Kirk propone di fare lo stesso: armare anche la fazione di Tayree, così da bilanciare i suoi nemici con le stesse armi. Il gioco più sporco, infatti. È una delle rare volte in cui in Star Trek l’etica cede il passo alla realpolitik.
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