Un genio: l'unico scrittore veramente geniale dell'ultimo dopoguerra, così trent'anni fa Burroughs venne definito da Norman Mailer; il suo folle genio è stato lo specchio perfetto del suo tempo, questo il ricordo che J. G. Ballard ha espresso qualche giorno dopo la morte del grande poeta, scrittore, William S. Burroughs.

Da sempre demonizzato, William S. Burroughs è stato considerato in vita un autentico 'pazzo geniale' ma comunque troppo pazzo perché potesse essere preso sul serio; eppure, nonostante l'ostilità della critica, l'intellighenzia underground americana gli ha sempre, o quasi, riconosciuto un ruolo di primo piano nella cultura. Burroughs, maestro, amico di G. J. Ballard, non è mai sceso a compromessi: ha sperimentato tutto, dalle droghe alle più estreme tecniche comunicative. W. S. Burroughs ha fatto utilizzo per tutta la vita di droghe; eppure fino all'ultimo è stato un personaggio profondamente lucido. Tra gli anni Quaranta e Cinquanta ha attraversato un periodo assai difficile: l'eroina l'aveva ridotto quasi un vegetale; quindici anni di 'lucido buio' per Burroughs, che però ha saputo dire di no all'eroina per rivolgere la sua attenzione a droghe più leggere, a quelle più leggere di origine vegetale. Dopo quindici anni di 'lucido buio', Burroughs ha confessato che sotto l'effetto dell'eroina i suoi giorni li passava a drogarsi per continuare a fissare le punte delle sue scarpe; è stato un anno intero senza lavarsi, senza neanche prendersi il disturbo di scacciare via le zecche dal suo corpo ridotto ad uno scheletro vestito di epidermide. Ma poi ha detto no all'eroina, è riuscito a liberarsene: ha prodotto così capolavori come La scimmia sulla schiena e Il pasto nudo, romanzi che oggi vengono considerati come patrimonio culturale della Beat Generation. Il taglio crudo, violentemente crudo, di questi scritti hanno portato allo scrittore americano una grande fama tra gli estimatori dell'underground culturale americano; tuttavia, nonostante la notorietà che questi lavori gli hanno regalato, Burroughs è stato pressoché ignorato fino all'inizio degli anni Settanta. Poi Ballard ha riconosciuto in Burroughs non solo un maestro di vita ma soprattutto una guida artistica: W. S. B. da tempo aveva provato la validità della tecnica cut-up e Ballard ne fu conquistato. E' probabile che oggi Ballard non sarebbe Ballard se non avesse tanto ammirato ed emulato W. S. B. Grande amico dello scrittore fu anche Brion Gysin oltre ai più noti personaggi della Beat Generation (Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Gregory Corso, ecc.); Gysin, pittore, aveva già sperimentato le possibilità espressive della tecnica cut-up nei suoi dipinti e Burroughs l'adottò nella scrittura tirando fuori dal suo cilindro magico autentici capolavori di SF moderna, basti ricordare romanzi quali Nova Express e Il biglietto esploso, scritti che oggi sono ritenuti i primi esempi di steampunk e cyberpunk, quando ancora né Paul De Filippo né William Gibson sapevano cosa fossero.

Per la prima volta viene presentato al pubblico italiano il volume monografico di William S. Burroughs e Brion Gysin; nella collana Re/Search, Shake Edizioni Underground propone agli estimatori del grande scrittore americano una nutrita raccolta di interviste inedite e rare che Burroughs e Gysin hanno rilasciato nel corso della loro lunga carriera.

Dopo aver ispirato tutte le correnti artistiche d'avanguardia, dal punk al post-modernismo, cresce finalmente una devota attenzione nei confronti della incredibile attività artistica di W. S. B... In questo primo numero italiano di Re/Search (la più importante rivista della scena underground mondiale nata dall'humus del punk americano) c'è un William S. Burroughs inedito tutto da scoprire, un libro che lascia parlare Burroughs senza censure, un libro che è forse la più onesta biografia del grande scrittore americano.