La prima tentazione che viene a chi legge questo libro è di dirsi che è stato scritto apposta per riflettere sul momento storico attuale. Ebbene non è così, Guerra Santa risale al 1998 quando ancora il panico del terrorismo scatenato dagli attuali accadimenti era lontano. Ciononostante la trama, seppur con qualche buco nell'intreccio, è quanto di più attuale si possa pensare.
Non si tratta di un futuro fantascientifico, ma di un quasi-presente i cui toni sono solo leggermente accentuati. In una Francia governata dalla destra più estrema giunge un guerriero originario della Cabilia, una regione dell'Algeria afflitta dalla guerra civile. Djamal non è in Francia per compiere atti di terrorismo, è venuto esclusivamente per portare a termine una sua personale jihad: uccidere l'uomo che ha violentato ed ucciso la sua amata sorella durante la presa ed il saccheggio del suo villaggio da parte di miliziani affiliati al Partito Nazionale. Sfortunatamente l'uomo in questione è il capo della milizia che compie i lavori sporchi in nome e per conto del governo francese. Tra i passatempi di questi gentiluomini spicca quello di ammazzare gli arabi, che già sottostanno ad un regime di apartheid. La trama scorre avvincente tra la storia di questo solitario eroe e quella di alcuni affiliati ad organizzazioni clandestine che cercano di destabilizzare il governo. A parte alcune forzature nell'intreccio, la lettura è scorrevole e presto ci si entusiasma per la sorte di questi eroici personaggi. Ligny sfugge con eleganza la facile gioco che si potrebbe fare tenendo rigidamente separati i cosiddetti buoni, in questo caso gli algerini, ed i francesi razzisti mostrandoci cittadini francesi niente affatto indifferenti alle sorti di un algerino, e che incredibilmente lo aiutano anche a rischio della vita. Lo stile asciutto, quasi giornalistico aiuta il lettore ad immaginare il tutto come una cronaca presa da un qualsiasi quotidiano e, seppure il finale lascia un attimo tentati di riconoscere la forzatura letteraria ciò non basta a liquidare il romanzo esclusivamente come un opera di fantasia.
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