Ma la saga della Fondazione segue un proprio cammino evolutivo che ricalca, presumibilmente, il corso dei pensieri del suo autore. Asimov, infatti, riprendendo mano alla cosiddetta Trilogia Galattica verso la metà degli anni ’80, aggiunge due nuovi capitoli: L’Orlo della Fondazione e il conclusivo Fondazione e Terra. A questi, com’è noto, si aggiunsero i due prequel. Ebbene, con gli ultimi due romanzi della saga l’ideologia cambia completamente. E la Fondazione perde la propria battaglia. Asimov sembra volersi ribellare a quel circolo vizioso da lui stesso creato negli anni Quaranta, e non accetta che la Fondazione dia vita a un Secondo Impero in un ciclo continuo e improduttivo. E qui sta la svolta importante. A questo punto, con la scelta di Trevize di permettere la nascita di una nuova entità, Galaxia, la storia cambia per sempre. Non è più un circolo chiuso, ma una curva aperta. Prima avevamo analizzato la componente degenerativa della visione storica di Asimov, poi abbiamo scoperto che in realtà essa è una specie di ciclo immutabile; e ora, invece, ci accorgiamo che la Storia per Asimov è continuo progredire, continua evoluzione verso nuove forme di civiltà. Molti hanno criticato la scelta di Asimov di “uccidere” la Psicostoria di Seldon scegliendo la soluzione un po’ new age di Galaxia. In realtà questa soluzione dimostra la vera impostazione positivista della filosofia di Asimov. Che si riallaccia, tra l’altro, ad esperienze storiche e dottrine filosofiche ben precise. Prima di tutto perché se, come si è detto, la storia della Fondazione segue le orme della storia della caduta dell’Impero romano, allora questa scelta si colloca perfettamente nel quadro. Con la caduta di Roma ci saranno numerosi tentativi di restaurare il leggendario Impero. Tentativi da parte di Giustiniano con la riconquista dell’occidente da parte del generale Belisario (=Bel Riose), tentativi di monarchi barbari di ‘scimmiottare’ le istituzioni e i titoli imperiali (=Anacreon, Kalgan), tentativi di rifondare davvero l’impero come fece Carlo Magno duecentocinquanta anni dopo la fine di Roma con il Sacro Romano Impero (=Fondazione). Ma in realtà tra l’XI e il XII secolo ci sarà la definitiva comprensione che l’istituzione semileggendaria dell’Impero in realtà è obsoleta, ed essa scomparirà sostituita dagli Stati-nazione, che rimarranno fino ad oggi. Ed è quindi questo cammino storico che Asimov segue. L’Impero ormai obsoleto non è impossibile da restaurare, ma è inutile restaurarlo. I particolarismi sorti nella galassia saranno più facilmente coordinati non da un’istituzione centralizzata, ma da una Casa dei Mondi come quella che diverrà Galaxia. In questo senso, quindi, la visione della Storia per Asimov assume un senso positivo, un senso progressista. E qui Asimov dimostra di riallacciarsi alle filosofie della storia più moderne e generalmente accettare. A partire, naturalmente, dall’idea della Storia secondo Giambattista Vico. Primo filosofo a fare della storia una scienza, Vico formulò la teoria secondo cui il corso della storia umana procede in corsi e ricorsi, ma sempre in un continuo progresso. In parole povere, la storia è fatta di periodi di progresso e periodi di regresso (i ‘ricorsi’) ma anche i periodi di decadenza possiedono in nuce le potenzialità di miglioramento. Ecco un famoso esempio di Vico, che calza a pennello col nostro discorso: l’apogeo dell’Impero Romano fu un periodo di indubbio progresso dell’umanità, a cui fece seguito l’evitabile regresso, cioè il Medioevo. Eppure, il medioevo non è un periodo totalmente negativo. Non si torna mai a un livello culturale precedente quello dell’età classica, e il medioevo stesso possiede elementi che saranno alla base del nuovo progresso avvenuto con il Rinascimento (ad esempio, sempre nelle parole di Vico, la letteratura medievale possiede opere del calibro della Divina Commedia di Dante Alighieri). Appunto, quindi, se i mille anni di barbarie seguenti la caduta dell’Impero galattico sono un regresso, un ricorso, essi comunque possiedono le novità che creeranno un nuovo stato di cose migliore anche del precedente. Così come il Rinascimento e l’età moderna sarà un'epoca culturalmente e scientificamente superiore rispetto a quella classica, così Galaxia sarà un miglioramento rispetto al vecchio Impero galattico. Insomma, corsi e ricorsi non sono, come precedentemente teorizzato, periodi all’interno di un circolo chiuso infinito, ma c’è sempre un elemento progressivo. Celebre l’esempio della Storia secondo Vico assimilabile a una freccia che va verso l’alto, a simboleggiare la costanza insita nella Storia del progresso, ma che al contempo lungo la sua traiettoria ha delle specie di ‘onde cerebrali’, picchi verso l’alto e verso il basso che simboleggiano corsi e ricorsi.
Asimov, la Fondazione e la filosofia della storia
Tutti i diritti riservati ©2014 Roberto Paura e Associazione Delos Books
Articoli correlati
Cronache della galassia, nuova traduzione della Trilogia di Fondazione
Nuova traduzione, vecchio titolo (e illustrazione). Oscar Cult ripropone i tre romanzi della Trilogia di Asimov in...
S*, 26/06/2023
Fondazione, il ciclo completo di Asimov in carta e ebook
Quasi millecinquecento pagine per un supervolume dedicato al ciclo di romanzi più famoso della fantascienza...
S*, 1/06/2020
La trilogia della Fondazione di Asimov diventerà una serie per Apple
Dopo anni di tentativi, è stata Apple insieme alla Skydance di Terminator a dare finalmente il via...
Leo Lorusso, 12/04/2018
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID