La brusca cancellazione di una serie è un evento a cui nessun fan si è mai abituato del tutto, malgrado questa pratica sia in uso dalla notte dei tempi delle serie americane. I rating dettano la vita o la morte di un telefilm, e la Nielsen detta i risultati degli indici di ascolto, ancora oggi basati sull'antiquato sistema delle famiglie campione con annesso scatolotto in casa. In tempi recenti sono stati aggiunti anche i dati della visione in differita e dello streaming, ma non cambia lo stato delle cose: chi acquista gli spazi pubblicitari è interessato solo ai dati della visione live, ovvero con gli spot al suo interno, i quali vengono a mancare nelle altre modalità.
Uno degli esempi più lampanti è stata Stargate Universe: ambiziosa, nel suo voler essere molto diversa delle sorelle che l'avevano preceduta, troppo cupa per alcuni, troppo lenta per altri. Non ha avuto il successo sperato.
Il 12 maggio del 2011, il vice presidente di Syfy Channel Craig Engler pubblicò una lettera aperta per rispondere alle critiche dei fan, dichiarando: "Siccome SG-1 e SG-Atlantis avevano avuto un ottimo successo, ci sentivamo così sicuri da impegnarci per ben due stagioni, a patto che la serie raggiungesse determinati risultati. Confermare due stagioni è un evento raro in televisione, visto l'impegno economico e di tempo, ma visti i successi precedenti eravamo così certi del risultato da avere già preventivato quaranta episodi".
Engler proseguiva poi esponendo i dati degli indici di ascolto, già bassi rispetto alle serie precedenti e sempre più in caduta libera. Risultato? Un finale lasciato per sempre in sospeso e il franchise di Stargate finito in naftalina.
Ma pochi giorni fa ecco comparire un fan particolarmente agguerrito della serie, l'australiano Jonathan Annett, il quale, armato solo di buone intenzioni, ha lanciato una campagna su Kickstarter per la realizzazione della terza stagione di Universe.
Il piano di Annett è ambizioso: "Sono un semplice fan del telefilm, senza legami con il cast, gli sceneggiatori, i produttori o la società che si occupava degli effetti speciali. Ho visto la situazione e pensato: perché nessuno ha lanciato una campagna su Kickstarter per riportare in onda Universe? Così, invece di cercare di contattare chi possiede i diritti, ho deciso di coinvolgere i fan: mettiamo insieme il budget, ci presentiamo con un grande e grosso assegno dalle parti interessate e lasciamo che siano i soldi a parlare.
Il mio ruolo nel progetto è di far incontrare tutti i responsabili e far sì che l'affare vada in porto. Una volta ottenuti i fondi, due milioni di dollari verranno investiti per ognuno dei venti episodi preventivati per la stagione tre, riunendo il cast, gli sceneggiatori e i produttori originali.
Dei dieci milioni rimanenti, cinque andranno a Kickstarter come parte dell'accordo, e altri cinque per coprire le spese amministrative. Se supereremo i 50 milioni di dollari, il budget rimanente verrà utilizzato per gli effetti speciali e per la stagione quattro".
Nel suo ottimismo Annett sembra dimenticare un dettaglio importante: Robert Carlyle è alquanto impegnato come personaggio fisso in Once upon a time (C’era una volta), Min-Na Wen è diventata un'agente dello SHIELD, Louis Ferreira lavora in Motive, alla sua seconda stagione e Elyse Levesque è diventata una strega tornata dalla morte in The Originals.
Allo stato attuale, come potete vedere dal link nelle Risorse in rete, la campagna ha raccolto 5.974 dollari (alla data del 14 aprile) e il termine ultimo è fissato per il 31 maggio 2014.
Voi che dite, Stargate Universe dovrebbe avere una seconda possibilità?
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